Per la rubrica retrospettiva di questo mese vi riproponiamo la lettura di un romanzo tra i più famosi della letteratura moderna “Va’ dove ti porta il cuore” Questo best seller ha venduto 16 milioni di copie in tutto il mondo, ed è stato inserito fra i 150 «Grandi Libri» che hanno segnato la storia d’Italia in occasione delle celebrazioni del 2011 per l’unità nazionale al Salone del Libro di Torino.
E’ piuttosto difficile parlare di Susanna Tamaro evitando del tutto di associarla al suo più noto romanzo, Va’ dove ti porta il cuore, soprattutto per chi lo ha affrontato come lettura scolastica.
Sorvolando sulla congruità o meno del sottoporre giovanissime menti a opere tanto impegnative (non per la difficoltà di seguirne gli sviluppi, quanto per l’introspettiva piega che prendono i temi trattati), tutto si potrebbe dire su questo libro, meno che si tratta di un romanzo “leggero”.
La storia è narrata sotto forma di diario, scritto dalla nonna alla nipote che ha cresciuto; figlia di quella figlia che ha perso troppo presto…
La ragazza in questione, ormai adulta, si è da tempo allontanata anche emotivamente dalla nonna materna, pertanto l’anziana sfrutterà il mezzo carta per tentare il riavvicinamento con la nipote, o quantomeno la spiegazione dei sui punti di vista o meglio, delle sue verità, narrando, al contempo e inevitabilmente, eventi famigliari.
L’esortazione finale è contenuta in realtà nel titolo stesso ed è un invito, per l’ennesima volta da parte di tanta gente che la vita l’ha ormai in gran parte già vissuta, verso le nuove generazioni, a dare un senso a quell’organo che ci ritroviamo chiuso e protetto tra le nostre gabbie toraciche.
Perchè rileggerlo? Per rivivere le emozioni di una lettura che si conosce molto bene ma che può ad una seconda lettura
Patrizia Pecoraro