Retrospettiva: Perchè è importante rileggere “Se questo è un uomo”

Se questo è un uomo” è tra le più importanti opere di una lunga serie basata sugli orrori del nazi-fascismo durante la Seconda Guerra Mondiale, almeno per ciò che riguarda la letteratura italiana.

Non è una novità che gli autori di tali scritti, in questo caso il piemontese Primo Levi, parlino, quando superstiti, in prima persona della loro tragica esperienza; l’interesse per tali opere sta infatti, ancor più che nel fatto che narrano eventi storici, nell’ascoltarli o leggerli direttamente da chi gli ha vissuti. La vicina partecipazione a tutto ciò, d’altra parte, porta a pensare che pratiche cui non ci si aspetterebbe ormai di trovare neppure nella più remota delle “civiltà”, avvenivano fino a non molti decenni or sono nella nostra civile Europa da primo mondo.

Levi, così come racconta nella prefazione, si definisce fortunato pur nell’atrocità di quanto vissuto, poiché, nel periodo in cui è stato rinchiuso nei campi di concentramento, i nuovi prigionieri se la passavano lievemente meglio dei precedenti, vista la necessità di vite in funzione di manodopera della quale aveva bisogno il governo tedesco.

E nei lager la parola “lievemente” assume un significato che spesso segna un confine netto tra il bene e il male; una lieve quantità di zuppa in più, ad esempio, è bene perché può aiutare lo stomaco nei confronti dei morsi della fame che in quelle situazioni dovevano essere una costante.

Inutile ricordare che neanche i rapporti umani sono gli stessi rispetto alla vita reale in situazioni simili e che, quando hai visto perire i tuoi affetti più cari e tu sei sopravvissuto per qualche ragione del destino, assistere alla sofferenza del prossimo non ti fa quasi più effetto…

Come ci spiega lo stesso autore, la ragion d’essere del libro è proprio quella di “fornire documenti per uno studio pacato dell’animo umano”, a fronte dell’urgente bisogno di liberazione.

Perchè rileggerlo oggi?

In un momento storico particolare come quello attuale, rileggere gli errori del passato aiuta a non commetterli e a non dimenticare i traguardi raggiunti in fatto di diritti civili. “Se questo è un uomo” ha tante sfaccettature diverse da ricoprire, levargli un po’ di polvere e farlo rivivere, magari dopo una lettura scolastica può svelare sfumature inedite ed interessanti.

Patrizia Pecoraro

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Laureata in Archeologia, ama viaggiare con la mente e con il corpo. Le sue principali passioni sono la letteratura, la scrittura, il cinema, il mare, l’ecologia ed il cibo. Nel tempo libero si dedica spesso ad attività di volontariato.