Ada D’Adamo è l’autrice di “Come d’aria”, il libro che ha conquistato il prestigioso riconoscimento letterario italiano nella sua 77ª edizione. Il Premio Strega è promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e dal Liquore Strega ed è considerato il premio più importante nel panorama letterario italiano. La proclamazione del vincitore è avvenuta presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, la sede tradizionale dell’evento sin dal 1953.
La cerimonia di premiazione è stata trasmessa in diretta su Rai Tre, con la conduzione di Geppi Cucciari. Tra gli intervenuti c’erano il direttore della Fondazione Bellonci, Stefano Petrocchi, che ha anche ricordato Elena Milashina, la giornalista ucraina considerata l’erede di Anna Politkovskaya, recentemente ferita in Cecenia, e Mario Desiati, vincitore del Premio Strega 2022 e presidente di giuria per questa edizione.
Un elemento peculiare di questa edizione del Premio Strega è stato il fatto che i cinque finalisti fossero per la prima volta nella storia del premio quasi tutte donne. Ada D’Adamo, autrice di “Come d’aria” (Elliot), ha ottenuto 185 voti, seguita da Rosella Postorino con “Mi limitavo ad amare te” (Feltrinelli) con 170 voti, Andrea Canobbio con “La traversata notturna” (La nave di Teseo) con 75 voti, Maria Grazia Calandrone con “Dove non mi hai portata” (Einaudi) con 72 voti, e infine Romana Petri con “Rubare la notte” (Mondadori) con 59 voti.
La vittoria di “Come d’aria”, che aveva già ricevuto il premio Strega Giovani e il premio Strega OFF, è un evento eccezionale, quasi un piccolo miracolo. Innanzitutto, la casa editrice Elliot, che ha pubblicato il libro dopo che altre dieci case editrici avevano rifiutato, è una piccola realtà editoriale di solito esclusa dai grandi riconoscimenti come il Premio Strega. In secondo luogo, e ancora più significativo, Ada D’Adamo, l’autrice originaria dell’Abruzzo, è scomparsa all’età di 55 anni a causa di un tumore il primo aprile dello stesso anno. La notizia della sua ammissione tra i finalisti del Premio Strega è giunta un giorno prima della sua morte, comunicata dal marito Alfredo. Si racconta che Ada abbia commentato: “E gli altri undici chi sono?”. Ada D’Adamo è la quarta scrittrice a ricevere il premio in modo postumo, seguendo le orme di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Maria Teresa Di Lascia e Maria Bellonci.
“Come d’aria” è un memoir toccante, luminoso e splendido. Racconta la relazione tra una madre, Ada, una saggista da sempre innamorata della danza, che scopre di essere malata di tumore, e una figlia, Daria, che è stata immobilizzata fin dalla nascita a causa di una malattia cerebrale, dopo che i medici avevano commesso un clamoroso errore di diagnosi prenatale. Annalena Benini, direttrice del Salone del libro di Torino, intervenendo per presentare l’opera dell’autrice scomparsa, ha spiegato che il titolo del libro richiama sia il nome della figlia, Daria, sia la danza e la possibilità di librarsi. La loro è stata una relazione tra due corpi entrambi colpiti dalla malattia. In una parte del libro, Ada scrive riferendosi alla bambina: “Cercavo la bellezza e ho avuto te”. Elena Stancanelli, scrittrice che insieme a Carola Susani ha incoraggiato Ada D’Adamo a raccontare la propria storia, ha affermato che il libro è fortemente politico e mostra le difficoltà che alcune famiglie devono affrontare a seguito di terribili errori medici. Ha citato uno stralcio di una lettera inviata da Ada alla rubrica di Corrado Augias su Repubblica nel 2008: “L’aborto è una scelta dolorosa per chi la compie, ma è una scelta e va garantita. Anche se mi stravolge la vita, io adoro la mia meravigliosa figlia imperfetta. Ma se avessi potuto scegliere, quel giorno, avrei fatto l’aborto terapeutico”.
Ada D’Adamo, con il suo straordinario lavoro “Come d’aria”, ha lasciato un’eredità letteraria toccante e potente. Il Premio Strega 2023 le rende omaggio e celebra la sua voce unica nel panorama letterario italiano.
