Videogiochi: ecco i cinque shooters da non lasciarsi scappare

A fine Ottobre è stato lanciato sul mercato “Call Of Duty: Modern Warfeare 2”. E, incredibilmente, non è stato un flop completo! Se volete una recensione in poche parole: il gioco è divertente e fa quello che uno sparatutto dovrebbe fare. Ovvero riempirci occhi e orecchie di spari ed esplosioni a rotta di collo. La storia è un incomprensibile Ratatouille di avvenimenti fanta-politici e militari senza coerenza alcuna, ma è talmente incasinata da rientrare nel reame del “so bad is so good”, secondo alcuni. Non mancano le lamentele e i difetti, ma il punto dove voglio andare a parare è un altro.

E’ da un po’ che i grandi titoli di questo genere hanno fallito e quando questo accade, c’è sempre qualcun altro pronto a provare a riempire il vuoto.

E quindi ecco a voi 5 titoli più o meno freschi cui potreste guardare se vi manca uno sparatutto stile Call of Duty o Battlefield nel vostro cuore da giocare online.

1) Marauders

Marauders è un looter-shooter online cooperativo ambientato in un futuro diselpunk. Come funziona? Ogni “squadra” è composta da 2 a 4 giocatori che compongono l’equipaggio di una navetta spaziale che dovranno manovrare e, se danneggiata, riparare. Niente di complicato e non è il vero succo del gioco. Il succo del gioco, come suggerisce il titolo, è portare tale navetta abbastanza vicino a un altra astronave o base spaziale, caricare le armi e lanciarsi all’arrembaggio. Dopo aver sedato con la violenza la resistenza nemica i giocatori dovranno saccheggiare tutto ciò che non è inchiodato al pavimento e ritirarsi in buon ordine. E questo è tutto quello che c’è da dire sul game loop.

L’originalità di Marauders si esprime al meglio con ambientazione. Nel futuro di Marauders, pur essendo nello spazio, tutto, dalle armi alle navi, sembra appena uscito dagli anni 40′. Scordatevi laser e diavolerie cibernetiche e date il benvenuto a un arsenale stile seconda guerra mondiale, con bombe a mano, mitragliette, fucili a pallettoni e pistole a proiettili. Gli interni delle navi, più che vascelli spaziali, sembrano l’interno di U-boat tedesco e scordatevi tute spaziali o armature futuristiche, dovrete arrangiarvi con maschere antigas, elmetti d’acciaio e analoghi residuati di guerra.

I combattimenti sono claustrofobici, spietati e si svolgono alla fioca luce di lampade sfarfallanti, tra paratie, intercapedini e asfissianti sale macchine.

Se vi piace lo stile crudo e tetro che offre, Marauders riempie tutte le caselle che il genere ha da offrire. E’ ancora in Early Access ma è completamente giocabile.

2) Isonzo

Il nome “Isonzo” dovrebbe farci già provare un brivido lungo la schiena, dal momento che è quel fiume, lungo il quale, durante il primo conflitto mondiale, sono state combattute ben dodici battaglie (il fatto che si chiamino tutte: prima, seconda, terza e così via, dà l’idea che non abbiano avuto un grande esito). Isonzo è impostato, di base, similmente alla serie di videogiochi battlefiled, con due numerose squadre di giocatori (italiani da una parte, Austriaci dall’altra) che cercano di conquistare punti chiave sulla mappa di gioco. Ogni giocatore deve scegliersi una “classe”, ricoprire un ruolo (medico, geniere, fuciliere etc…) e lavorare insieme per vincere la partita.

La prima cosa che salta alla mente è fare un automatico paragone con Battlefield 1 (il gioco battlefield ambientato durante la prima guerra mondiale). Quanto sono simili? Sono entrambi ambientate durante la Grande Guerra e entrambi usano un sistema di gioco simile… ma le similitudini finiscono lì.

Battlefield 1 sacrifica il realismo storico a favore del divertimento (mettendo a disposizione del giocatore armi decisamente non in linea con il periodo storico e prendendosi tante altre libertà) ed è un gioco dove il peso del singolo giocatore (ammesso che si parli di un giocatore molto abile) si fa sentire.

Isonzo sposa il più possibile la realtà storica dell’epoca. Le armi sono state riprodotte fedelmente

(infatti non c’è una così ampia scelta) così come le divise degli eserciti. E se in Battlefield 1 il focus era più su un tipo di azione “individuale” in Isonzo è assolutamente imperativo lavorare con il resto della squadra. Da soli non andrete molto lontano, anche perché, sempre in nome del realismo, basta una singola pallottola bene assestata per ucciderci.

In conclusione se dovessi consigliare o no Isonzo è relativo al parare che potreste avere su tutte queste scelte riguardo al sistema di gioco. E’ certamente un gioco stile Battlefield interessante, anche se magari conviene riflettere un attimo se lo stile può interessarvi o meno.

3) Darktide

Darktide è un gioco uscito da un mese a questa parte ambientato nell’universo distopico di Warhammer 40.000. Non sapete niente di Warhammer 40k? Non importa. Non vi serve sapere proprio niente. Quello che importa sapere è che Darktide è un gioco sviluppato dalla Fatshark e, come molti altri giochi di questo studio, Darktide si basa su una formula precisa: quattro giocatori formano una squadra e devono arrivare alla fine di livello affrontando orde numerosissime di nemici controllati dal computer.

Abbiamo una generosa gamma di personaggi tra cui scegliere così come possiamo scegliere le armi e altri equipaggiamenti. Warhammer 40K è caratterizzato da un tono generale tetro, gotico, disperato ed estremamente violento. Tutte queste caratteristiche sono state rese al meglio, ma non dovrebbe stupire dal momento che Fatshark aveva già in passato avuto a che fare con l’universo di Warhammer in passato, sfornando altri giochi di successo (Come per esempio Vermintide e Vermintide 2).

Dalla colonna sonora, al sonoro (in particolare la colonna sonora, un vero lavoro di cesello) e all’ambientazione tutto trasuda dell’atmosfera opprimente di un futuro che non vorremmo mai vedere avverarsi.

Và detto che, rispetto agli altri titoli simili a Darktide (ovvero con lo stesso modello di 4 giocatori VS numerosi bot), qui il tono “sparatutto moderno” è stato decisamente più accentuato rispetto ai titoli precedenti, ma comunque ogni aspetto è stato eseguito con una tale confidenza che, con questo gioco, non potete sbagliare. Se cercate un esperienza Giocatori contro Giocatori, spiacente, non fa per voi ma a parte questo, Darktide è una facile raccomandazione se volete il vostro schermo strabordare di spari, esplosioni e mazzate.

4) Battlebit

Battlebit è un gioco Indie ancora in pre-alpha ma che ha già catturato un sacco di attenzioni.

L’aspetto di Battlebit… è strano. A vederlo sembra uno di quei giochi sviluppati da un singolo usando asset gratuiti e venduto su Steam per due euro se và bene, oppure come un progetto studentesco da presentare in una università di programmazione. I personaggi sembrano degli omini di Minecraft solo leggermente più dettagliati. Il resto dell’ambientazione, tranne le armi e gli equipaggiamenti, sono realizzati in modo semplice e senza fronzoli. Quella è una casa e quello è un albero. Punto.

Quindi, se la grafica è più semplice possibile, in cosa brilla Battlebit? Tutto il resto. Prendiamo dai gadget e le armi: certo, mancano del realismo ad alta definizione dei titoli a tripla A ma sono comunque sufficientemente dettagliate per essere chiaramente distinte l’una dall’altra.

Io non sono un maniaco delle armi, ma, per quelle di cui so il nome (avendole viste in una miriade di altri videogiochi) posso nominarle con un solo colpo d’occhio. Stesso discorso per i veicoli.

Insieme a sonoro e animazioni tutti gli elementi di gioco funzionano come una macchina ben oliata.

Sul tipo di partite che possiamo aspettarci, Battlebit segue fedelmente la formula dei titoli della serie Battlefield: ci sono due squadre avversarie con una serie di risorse in comune tra i giocatori e si dovrà combattere per catturare una serie di obbiettivi sparsi per la mappa e impedire che il nemico faccia lo stesso. La sola differenza è il numero di giocatori per squadra. Battlebit mira alto e vola alto: parliamo di un massimo di 127 giocatori per squadra per un totale massimo di 254 giocatori per server! Le battaglie di Battlebit sono colossali.

I difetti di Battlebit sono legati al fatto che, purtroppo, stiamo parlando di una pre-alfa e quindi i

difetti tecnici abbondano (anche se non così tanto da rovinare il divertimento) e, ogni tanto, il server ha un collasso nervoso e crasherà nel nulla cosmico dell’internet.

Tuttavia, nonostante tutto questo, anche Battlebit è un titolo facile da raccomandare, anche perché, se volete unirvi alla festa, per il momento il titolo è completamente gratuito.

5) Enlisted

Enlisted è un altro gioco che cerca di rimescolare la formula Battlefield mettendo i singoli giocatori (divisi in due squadre separate) al comando di un intera squadra di soldati.

Come funziona? Enlisted è ambientato durante la seconda guerra mondiale e le fazioni coinvolte potete bene immaginarle.

Enlisted mette a disposizione del giocatore una miriade di armi, veicoli e strumenti che noi dovremo gestire e distribuire in una squadra di quattro soldati e potremo passare da un soldato all’altro in qualsiasi momento durante la battaglia. Quindi se vediamo un carro armato possiamo passare al nostro soldato armato di lanciarazzi, se dobbiamo assaltare un bunker sarà conveniente prendere il controllo di quello armato con lanciafiamme e così via.

Tutto questo, a seconda di come preferite gestirla, può essere un opera di fine strategia militare o una fonte di caos assoluto (dico in senso buono). Potete, se volete armare tutti i vostri soldati allo stesso modo, può non essere la scelta tattica migliore ma nessuno vi impedisce di schierare quattro lanciamissili per scatenare quante più esplosioni possibili. Ma potete anche dilettarvi nel pilotare un aereo o un carro armato, se vi siete seccati di andare in giro a piedi.

Tenete a mente che dovremo ricordarci che stiamo gestendo un intera squadra e che quando non saremo in diretto controllo, i nostri soldati saranno gestiti dalla IA, che cercherà di mantenere la squadra unita ed eseguire i nostri ordini al meglio delle sue possibilità.

In genere funziona, oltretutto non saprete mai, se non all’ultimo secondo, se il nemico che vi trovate di fronte sia un bot o se sia controllato da un altro giocatore.

C’è una vasta scelta di possibilità che lascia aperta una domanda: ma Enlisted è un gioco bilanciato ed equo per tutti i giocatori allo stesso modo, indipendentemente dalla composizione della nostra squadra? A parere mio… no. Ma è sicuramente divertente e alla portata di chiunque voglia uno sparatutto online ambientato durante la seconda guerra mondiale. Combina tutto ciò che potremo definire “classico”, per un gioco del genere, riuscendo a integrare meccaniche che non sono mai state sfruttate più di tanto per un gioco simile.

Francesco Viglione

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Appassionato di cinema, teatro, serie televisive e videogiochi fin da quando ha memoria diplomato alla Scuola Holden di Torino, il suo percorso di studi spazia dalla drammaturgia teatrale alla sceneggiatura, passando per la narrativa tradizionale.