Disastro per l’ultimo film di Amazon Prime con Jennifer Lopez, Lenny Kravitz e Armie Hammer “Shotgun Wedding”. La critica lo boccia: “Sceneggiatura malridotta”

“Shotgun Wedding“, con Jennifer Lopez come protagonista, è disponibile solo in streaming su Amazon Prime negli Stati Uniti e in altri paesi, tra cui l’Italia, dove viene trasmesso con il titolo “Un matrimonio esplosivo”. La produzione ha subito una sfortunata vicenda a causa delle accuse di molestie e violenza sessuale nei confronti dell’attore protagonista originale, Armie Hammer, che è stato sostituito da Josh Duhamel. Inoltre, il set originariamente previsto nelle Filippine è stato spostato nella Repubblica Dominicana.

“Shotgun Wedding” racconta la storia di un matrimonio minacciato da liti e situazioni impreviste. La madre della sposa (interpretata da Jennifer Coolidge) organizza il matrimonio in un luogo esotico, ma l’arrivo in elicottero dell’ex fidanzato della sposa (Lenny Kravitz) rischia di causare una rottura prima ancora delle nozze. Dopo aver risolto la questione, la cerimonia viene interrotta da dei pirati armati che cercano di rapire la sposa e chiederne il riscatto al padre milionario. La trama diventa poi simile a un sequel di Rambo, con la sposa che fugge dai pirati e lo sposo che la aiuta con le mani legate, usando coltelli, bombe a mano e ogni altra arma disponibile per combattere i rapitori.

Poche ore dopo l’inizio dello streaming, i media americani hanno criticato duramente “Shotgun Wedding”, un evento raro negli ultimi anni.

Il critico della CNN Brian Lowry ha scritto la recensione più negativa, accusando la produzione di “aver messo in valigia una sceneggiatura così malridotta”. Lowry sostiene che ci sono alcune acrobazie impressionanti, ma per la maggior parte si tratta di uno sforzo approssimativo su quasi tutti i livelli, venduto principalmente sull’idea di vedere Jennifer Lopez correre nella giungla con un abito da sposa a brandelli. Ha concluso la sua recensione dicendo che “il debutto in streaming di Shotgun Wedding almeno risparmia ai responsabili una probabile figuraccia al botteghino, come quella di chi organizza una grande festa e alla fine non fa venire quasi nessuno”.

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