La Triennale di Milano mostra l’architettura nel cinema

Presso lo Spazio Oberdan di Milano, la Fondazione Cineteca Italiana presenta una rassegna cinematografica ospitata nella XXI Triennale International Exhibition della Triennale.

Trentasei opere saranno proiettate fino al 30 agosto, molte delle quali attinte direttamente dalla storia del cinema e tutte con un denominatore comune: l’architettura nelle sue varie forme artistiche.

Classici restaurati e firmati da Wilhelm F. Murnau con “Aurora”; Fritz Lang con “Metropolis”; Dziga Vertov e il suo “L’uomo con la macchina da presa”. Ma anche Jacques Tati e René Clair saranno in cartellone insieme ad altri registi più contemporanei.

Fra questi: “Il ventre dell’architetto” di Peter Greenway; “Dogville” di Lars Von Trier; “Il cielo sopra Berlino” di Wim Wenders e il più datato “Il disprezzo” di Jean Luc Godard.

Non mancheranno due nomi italiani anch’essi rilevanti nella storia del cinema: Michelangelo Antonioni, del quale verrà ripresentato il film “L’eclisse”, e Gianfranco Rosi con tre titoli. Infatti, di lui si proietteranno “Fuocoammare”, “Boatman” e “Below Sea Level”.

Interessante anche la sezione riservata ai documentari, tra cui il film “L’infinita fabbrica del duomo”, che narra appunto le vicissitudini della cattedrale milanese sempre nell’ottica architettonica e conservativa.

La rassegna sarà anche l’occasione di vedere film rari, per esempio due cortometraggi diretti e interpretati da Buster Keato oltre che l’occasione per apprezzare delle anteprime tutte tese a esplorare l’architettura e l’arte, culminanti con il film “Gaudí – Le Mystere de la Sagrada Familia”.

Tiziana Cappellini

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