Intervista: Ermal Meta dopo le collaborazioni con Emma e Patty Pravo vado in gara a Sanremo

Se avete ascoltato di recente le ultime di hit di Emma Marrone come “Occhi profondi” o “Arriverà l’amore”o avete ballato sulle note di “Io ti aspetto” di Marco Mengoni e cantato a squarciagola  “Non so ballare” di Annalisa o rappato con Fedez e la sua “21 grammi” probabilmente non sapete che tutti questi brani hanno in comune una firma prestigiosa, quella del cantautore Ermal Meta. Gli amanti del genere indie rock italiano probabilmente conoscono già Ermal leader del gruppo “La Fame di Camilla” che nel 2010 esordì al festival di Sanremo con il brano “Buio e Luce”. Quest’anno forte di un bagaglio d’esperienze professionali di successo, tra cui anche un duetto con Patty Pravo, Ermal ritorna in gara sul palco dell’Ariston  da solista, nella categoria nuove proposte, con un brano intitolato “Odio le favole”. Noi di Domani Press lo abbiamo incontrato ed è stata una lunga chiacchierata, ricca di aneddoti, rivelazioni e curiosità sul nuovo progetto discografico e sulla prossima partecipazione al Festival di Sanremo.

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Seconda partecipazione al Festival di Sanremo dopo quella del 2010 con il gruppo “La Fame di Camilla”…Come cambia l’approccio con un palco così importante da solista? senti maggiormente il peso della responsabilità?

In una band sei sicuramente in una realtà più filtrata si è in un luogo protetto, in un cerchio di fiducia che instauri con gli altri e devi cercare di dare il meglio per tutti ma anche da solista si tratta sempre di mettersi a nudo perché è questo infondo che fa l’arte…la responsabilità è la stessa.

Il brano che porterai al Festival “Odio le favole” parla d’amore e disincanto…com’è nato?

È una domanda molto difficile… non c’è un momento preciso in cui “è nata”…sono partito come sempre da una melodia che mi frullava per la testa. Io scrivo solo di getto non mi metto mai a tavolino con l’idea di dover comporre una canzone. “Odio le favole” è un brano universale ciò che canto appartiene a tutti e credo che molti potranno ritrovarsi nel testo della canzone.

In gara quest’anno  ci sono tanti artisti con i quali hai collaborato da Patty Pravo con cui hai duettato con il brano “Non mi interessa” ad Annalisa e Clementino di cui sei stato autore. Vi siete già sentiti telefonicamente per qualche consiglio? Come sono nate queste collaborazioni? 

Con Patty ci siamo chiamati per farci gli auguri ed i complimenti a vicenda e anche con Annalisa di cui sono amico ed anche un estimatore. Secondo me è una delle cantanti tecnicamente più dotate d’italia ha una voce pazzesca…ho scritto per lei anche il brano “Io non so ballare” con cui ha partecipato a Sanremo nel 2013.

Il duetto con Patty Pravo è nato invece a partire dal pezzo che scrissi con Nicolò Agliardi ,con cui ho lavorato anche per la colonna sonora della fiction braccialetti rossi. Quando abbiamo proposto il brano  gli è subito piaciuto ed ha chiesto di cantarlo con me! Io l’avevo solamente “provinato” mi ha sorpreso molto questa richiesta…Mi sento onorato di aver duettato con lei, se c’è una cosa che accomuna tutti i grandi artisti è l’umiltà e Patty fà parte di questa categoria sia in un senso che nell’altro perchè lei è sia una grande artista che una persona molto umile.

Tra  i tuoi successi figurano anche gli ultimi due singoli di Emma “Arriverà l’amore” ed “Occhi profondi”. Il ritornello di quest’ultimo singolo gira intorno alla frase “Io mi scordo di dimenticarti”. Cosa merita davvero di essere dimenticato nella vita secondo te?

Bisognerebbe dimenticare la malvagità su tutti i livelli  e ricordare che non siamo eterni ed infiniti, bisognrebbe vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo. Io cerco di avere questo tipo di approccio con la vita, …Sant’Agostino diceva “ama e fai ciò che vuoi” basterebbe ricordare questo.

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Il singolo “odio le favole” anticipa il tuo nuovo album. Come definiresti oggi la tua musica, cosa ci dobbiamo aspettare dal tuo prossimo lavoro discografico?

La definirei sincera…ed ispirata. Il disco sarà molto diverso rispetto a ciò che ho fatto con “La Fame di Camilla”, non ho deciso di cambiare direzione ma è stata una evoluzione naturale, la costante fondamentale nella vita come nella musica è il cambiamento . Ho fatto tesoro del bagaglio di esemperinze come autore e delle collaborazioni di questi ultimi anni e tutto questo è finito nel disco.

Dopo questa esperienza tornerai a cantare anche con il gruppo “La Fame di Camilla” o hai deciso di ripartire mettendoci una pietra sopra?

Questo non lo so…io non metto mai pietre sopra…la vita è imprevedibile. Per adesso mi concentro molto su quello che sto facendo.

Si legge dalla tua biografia che hai radici Albanesi , nel brano “Nelle tue mani” hai cantato anche nella tua lingua d’origine ed hai dedicato un brano alla tragedia di Otranto del ’97. Come hai vissuto questo tuo stato di “italiano adottato”?

È stato tutto molto naturale, sono arrivato in italia a tredici anni, ho iniziato a studiare musica in Albania e poi ho continuato. Non ho avuto particolari problemi di adattamento ed integrazione. Durante l’adolescenza come tutti ho avuto qualche problema a scuola perché ero molto secchione e questo non mi ha reso molto simpatico…

Dopo tutte queste hit che hanno scalato le classifiche ti senti un po’ secchione anche in musica?

Assolutamente no (ride). La musica fortunatamente è fatta di libertà non ci sono precetti…poi alla perfezione ci pensano i tecnici. Quando scrivo una canzone non c’è un grado di giudizio, l’importante è essere sinceri. Dove c’è ispirazione non può mai esserci errore.

Come ultima domanda parafrasiamo sempre il titolo del nostro magazine e chiediamo come vede il “Domani” Ermal Meta, quali sono le tue speranze e le tue paure?

C’è una frase che descrive  anche la canzone Odio le favole : “Le tempeste di oggi domani saranno leggeri aliti di vento” . Il tempo aggiusta sempre tutto il domani mi preoccupa ma non mi spaventa.

Simone Intermite

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