Archiviata la prima serata del Festival di Sanremo targato Maria de Filippi e Carlo Conti. Un inizio col botto, 11 milioni 374 mila spettatori con una media del 50,4% di share, quello dell’inedito duo che senza stravolgimenti rispetto alla loro natura televisiva ha confezionato un festival all’insegna della tradizione facendo incontrare e convivere sul palco dell’artiston due stili di conduzione diversi che hanno saputo fondersi insieme senza spezzare troppo il ritmo serrato della gara. Tra i momenti memorabili la cover in bianco e nero di Tiziano Ferro che ha aperto la prima serata con il brano “Mi sono innamorato di te” in omaggio a Luigi Tenco e l’inedito duetto con Carmen Consoli per il brano “Il conforto” (Leggi l’intervista esclusiva all’autore del brano). Essenziale nei contenuti e mai sopra le righe, Sanremo2017 sembra avere come filo conduttore l’umanità raccontata da Maria De Filippi che spaziando dalla tragedia di Rigopiano fino alla lotta contro il bullismo ha aperto una finestra di vita, quella vera, sul palco del Ariston. Se sono lontani i tempi delle gag esilaranti o delle conduzione stile “impero” rimane costante l’attenzione per la gara dei big. Tra i big a rischio eliminazione Giusy Ferreri, Ron e Clementino. Questa la scaletta dei big della seconda serata: Bianca Atzei ,Marco Masini, Nesli e Alice Paba, Sergio Sylvestre, Gigi D’Alessio, Michele Bravi, Paola Turci, Francesco Gabbani, Michele Zarrillo, Chiara, Raige e Giulia Luzi.
Ecco di seguito le pagelle dei brani della prima serata.
Il brano è potente, in pieno stile Ferreri anche gli autori sono quelli che da sempre collaborano con Giusy e gli ingredienti di una hit radiofonica ci sono tutti. L’emozione a Sanremo gioca qualche scherzo di troppo sulla voce. Non sempre è buona la prima…si rifarà.
10. – Fabrizio Moro (Portami via)
Brano intenso per un cantautore di razza che su palco dell’Ariston riesce a dare l’ennesima prova del proprio talento. “Portami via” “rimane” nelle orecchie e nel cuore.
9. – Elodie (Tutta colpa mia)
Sale sul palco con la grinta di una leonessa con il brano “Tutta colpa mia” che porta la firma di Emma Marrone Pollex, Angiuli e Cianciola, tutto è perfetto per Sanremo. Come un abito sartoriale cucito su misura Elodie interpreta un brano che sembra riecheggiare Mia Martini, pur essendo sempre molto personale nello stile.
8. – Lodovica Comello (Il cielo non mi basta)
Poco conosciuta dal grande pubblico televisivo, specialmente quello di una certa età, apprezzatissima dal pubblico giovane per la sua interpretazione di “Violetta”. Il brano presentato per Sanremo è romantico e sognante.
7. – Fiorella Mannoia (Che sia benedetta)
Un nome della musica italiana talmente importante è difficile che sia in gara. Fiorella Mannoia dimostra di essere una vera “combattente” ed affronta il Festival con un brano dal testo esistenziale scritto magistralmente dalla cantautrice Amara (Leggi l’intervista) qualche anno fa in gara tra i giovani. Qualunque sia il suo piazzamento in classifica “Che sia benedetta” è un capolavoro senza se e senza ma.
6. – Alessio Bernabei (Nel mezzo di un applauso)
Il giovane Alessio Bernabei ormai è un veterano del palco dell’Ariston. La sua terza esibizione, seconda da solista, con il brano “Nel mezzo di un applauso” non tradisce lo stile elettronico e contemporaneo che caratterizza le sue produzioni.
5. – Al Bano (Di rose e di spine)
Albano Carrisi è una garanzia. “”Di rose e di spine” è un brano classico old style nel significato più nobile del termine. L’esecuzione è stata leggermente low profile rispetto ai canoni di Albano ma non è per forza un male.
4. – Samuel (Vedrai)
Samuel ritorna sul palco del Ariston da solista lasciando a casa il progetto Subsonica, eppure il brano “Vedrai” non tradisce il passato musicale anzi lo evolve con grande energia
3. – Ron (L’ottava meraviglia)
Come Fiorella Mannoia anche Ron appartiene all’olimpo musicale. Il brano L’ottava meraviglia è un brano che conquista il palco dell’Ariston fino ad uno scrosciante applauso tutto meritato
2. – Clementino (Ragazzi fuori)
Clemetino è uno dei rappresentanti del genere Rap, tanto in voga in questi ultimi anni. Lo declina in napoletano pur non cantando in dialetto. Rispetto agli altri anni sembra esserci meno ottimismo. Clementino rimane comunque se stesso.
1. – Ermal Meta (Vietato morire)
Ermal Meta è un fuori classe (Leggi l’intervista) dopo anni di cantautorato e di scrittura per altri artisti e la scorsa partecipazione nelle nuove proposte si conquista il palco che merita con un brano che parla della violenza domestica senza retorica, applausi in sala stampa e all’Ariston per un’esibizione intensa e personale. Da non dimenticare
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