Lara Croft e la complessa polemica sulla sua evoluzione tra femminismo, sensualità e contraddizioni

La Polemica Attuale

Recentemente ha suscitato scalpore la presenza di un avviso all’inizio della raccolta Tomb Raider I-II-III Remastered. Questo avviso, che pone l’attenzione sulle rappresentazioni offensive presenti nei giochi, ha scatenato una vivace discussione riguardo alla cultura woke e alla libertà d’espressione. Tuttavia, si tratta semplicemente di un riconoscimento dell’importanza di affrontare le rappresentazioni dannose senza censurare il contenuto originale.

La Storia di Lara Croft

Per comprendere appieno la questione, è essenziale ripercorrere la storia di Lara Croft, l’iconica eroina dei videogiochi. Creato da Toby Gard come un’alternativa femminile a Indiana Jones, Lara è stata oggetto di un conflitto tra la visione originale del suo creatore e le pressioni del marketing. Gard voleva una protagonista forte e indipendente, ma l’editore Eidos preferiva trasformarla in un oggetto sessualizzato per attirare i giocatori maschili. Questo conflitto ha portato alla perdita del controllo creativo da parte di Gard e alla trasformazione di Lara in un’icona sexy, distante dall’originale intento del suo creatore.

La Contraddizione Attuale

È interessante notare che mentre oggi alcuni difensori della libertà d’espressione si oppongono all’avviso presente nella raccolta rimasterizzata dei giochi di Lara Croft, nessuna protesta si è levata quando il personaggio è stato sottratto al suo creatore originale. La polemica attuale mette in luce una contraddizione nel modo in cui la libertà d’espressione è interpretata e difesa, evidenziando la complessa evoluzione di un’icona videoludica e le sfide affrontate nel tentativo di preservarne l’integrità artistica.

Esempi di Razzismo nei Videogiochi

Stereotipi Razziali: Il Caso di “Grand Theft Auto”

In molti giochi della serie “Grand Theft Auto“, si possono trovare esempi di stereotipi razziali, spesso legati ai personaggi non giocanti (NPC) e agli ambienti urbani rappresentati. Ad esempio, i personaggi afroamericani sono talvolta raffigurati come membri di bande criminali, mentre i latinos possono essere dipinti come trafficanti di droga senza una caratterizzazione approfondita. Questi stereotipi contribuiscono a perpetuare idee preconcette e dannose sulla comunità afroamericana e latina.

Linguaggio Offensivo e Discriminatorio: Il Problema di “Call of Duty”

Nei giochi sparatutto in prima persona come la serie “Call of Duty“, si possono trovare esempi di linguaggio offensivo e discriminatorio all’interno della comunità online di giocatori. Spesso, durante le partite online, si sentono insulti razzisti o xenofobi tra i giocatori, creando un ambiente tossico e ostile per i giocatori di colore o di altre etnie. Questo linguaggio contribuisce a creare una cultura di intolleranza e discriminazione nei giochi online.

Design dei Personaggi e Rappresentazione Culturale: Il Dibattito su “Street Fighter”

Anche nei giochi di combattimento come “Street Fighter“, si possono trovare esempi di design dei personaggi che riflettono stereotipi razziali. Ad esempio, alcuni personaggi possono essere rappresentati con tratti fisici esagerati o caricaturali, basati su idee preconcette sulla loro razza o etnia. Questo tipo di rappresentazione può essere dannoso, in quanto perpetua l’idea che alcune razze siano inferiori o dignose di derisione.

Assenza di Diversità e Inclusione: Il Mancato Riconoscimento delle Minoranze in “The Witcher”

In alcuni giochi di ruolo come “The Witcher“, si può osservare un’assenza di diversità e rappresentazione delle minoranze etniche. Anche se il gioco è ambientato in un mondo fantastico, l’assenza di personaggi non bianchi o l’inclusione di culture diverse può essere interpretata come un’implicita esclusione delle minoranze. Questo mancato riconoscimento delle differenze etniche e culturali può contribuire a una percezione distorta della realtà e a una mancanza di inclusione nei giochi.

Articolo precedenteBeyoncé: La svolta Country che ha fatto storia nella musica americana
Articolo successivoOltre gli stereotipi: essere donna e vivere con l’asperger in una società di etichette
Appassionato di tecnologia ed insegnante di matematica. Crede che la vita sia un'equazione binaria. Si occupa di sostenibilità ed immagina un futuro ad emissioni zero.