La stagione fantastica del Teatro Civico della Spezia si è colorata di emozioni ieri, giovedì 6 dicembre, con lo spettacolo “Le Nostre Anime di Notte”, interpretato magistralmente da Lella Costa e Elia Schilton.
Ambientato nella cittadina immaginaria di Holt, Colorado, lo spettacolo offre uno sguardo intimo e delicato sulle vite di Addie Moore e Louis Walters, due vedovi soli e in là con gli anni, che decidono di affrontare insieme la solitudine notturna.
Il racconto, capace di elevare la semplicità della vita a un inno, è stato interpretato con maestria da Lella Costa nel ruolo di Addie, una donna determinata e morbida allo stesso tempo. La sua proposta a Louis, interpretato con riflessione e introspezione da Elia Schilton, di condividere le notti senza intenti erotici, ma con il desiderio di un’intimità fatta di chiacchiere e gesti premurosi, ha reso il palcoscenico un luogo magico e avvolgente.
Sotto la regia di Serena Senigaglia, con l’adattamento di Emanuele Aldrovandi, lo spettacolo ha trasportato il pubblico in una camera da letto essenziale, trasformandosi con magia durante le conversazioni notturne dei protagonisti. L’abilità di Costa e Schilton nel incarnare i loro personaggi, trasmettendo dolcezza, poesia e grazia, è stata accolta da calorosi applausi.
La trama, toccando temi profondi come la terza età, la solitudine e la resistenza ai pregiudizi, ha portato il pubblico in un viaggio di riflessione sulla vita e sull’amore. “Le Nostre Anime di Notte” è emerso come uno strumento prezioso, ricordando l’importanza di coltivare relazioni e di condividere la vita con gli altri. La delicatezza con cui è stata affrontata questa narrazione ha reso lo spettacolo un balsamo per coloro che cercano una fuga da un mondo spesso frenetico e brutale.
Questo adattamento teatrale ha catturato magistralmente lo spirito del romanzo di Haruf, regalando al pubblico una serata indimenticabile di emozioni, riflessioni e applausi sinceri per la straordinaria performance di Lella Costa e Elia Schilton. Un’esperienza che si è distinta per la sua capacità di toccare le corde più profonde del pubblico, avvolgendolo in un abbraccio teatrale indimenticabile.
