Intervista Esclusiva : Alexia “Non ho più paura di esprimere le mie emozioni”

Alexia, la cantautrice italiana più amata nel mondo con la grinta che da sempre la contraddistingue ritorna con un album di inediti a cinque anni da “Stars”. Un ritorno che segna un nuovo orizzonte per la cantante spezzina che per questo nuovo album “Tu vuoi se puoi” ritorna a cantare in italiano esplorando suoni rock e decisi che si sposano magistralmente con la sua potente ed inconfondibile voce. L’Italia di oggi non è più quella di “Happy” o di “Gimme love” e questo lo si nota anche dai testi del nuovo album,maturati in un contesto sociale e personale di crisi dal quale si cerca di reagire con energia e positività. 

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A cinque anni da “Stars” qual’ è stata la genesi di questo nuovo album. Come è cambiata e cresciuta Alexia in questi anni?

La voglia di fare questo disco c’era da molto tempo. Erano già nate alcune canzoni, c’era la voglia di mettersi in gioco ma avevo delle paure…. avevo paura di esprimere me stessa liberamente. A malincuore ho dovuto cambiare il team che mi ha sostenuto in tutti questi anni ma che non vedeva di buon occhio questo nuovo orientamento musicale che volevo esplorare. Io avevo capito che per star bene personalmente dovevo chiudere questo rapporto decennale per aprire un ciclo nuovo. Ho fatto quindi questo grande passo, mi sono sentita una bambina accompagnata verso certi percorsi in alcuni momenti…adesso volevo camminare con le mie gambe, quindi ci siamo messi a tavolino con i miei musicisti e abbiamo iniziato a comporre nuova musica con tanta voglia di mettersi in gioco con grande energia senza paura e senza doversi piangersi addosso. Abbiamo superato la paura di spingere il cuore oltre l’ostacolo.
Il titolo “Tu vuoi se puoi” significa che se tu ci credi in qualcosa puoi realizzarla…perché hai anche la forza di “convincere” chi hai intorno.

 

Il nuovo singolo è una ballata romantica intitolata “Il mondo non accetta le parole” a quali parole ti riferisci in particolare?

Le parole che non accetta il mondo sono quelle legate alle emozioni. Ci vergogniamo di esprimere il linguaggio delle emozioni, e siamo sempre molto attenti a come ci poniamo con gli altri, e come se avessimo una maschera. Sulla copertina del disco ho giocato con il tattoo sul mio braccio per dimostrare che spesso ci copriamo con delle maschere… Ho disegnato tutte le mie paure che in questi cinque anni mi hanno seguito e sul retro poi mi libero di questi disegni…perché una volta che li ho disegnati li ho superati ed esorcizzati.
Bisogna avere il coraggio di dire “Dipendo da te”,”Ho bisogno di te” ; il brano è molto struggente il dolore in questo caso è la miccia che fa scattare la voglia di amarsi nuovamente e di ritrovare gli altri e se stessi.

 

A proposito del tattoo… tu sei stata sempre molto camaleontica e hai avuto negli anni una grande cura dell’immagine e hai esplorato diversi stili non solo musicali… adesso che sei anche imparentata con il Re della moda italiana Giorgio Armani come vivi questo aspetto?

Io amo tantissimo la moda…mi diverte molto.
Con Giorgio ho un rapporto speciale…mi ha voluto bene da subito e non è poco. La moda per me è un mezzo con la quale esprimersi…mi piace mischiare vari stili… Recentemente ho comprato una felpa gialla con la scritta cheese e con dei buchi come se fosse un groviera. Non bisogna mai sentirsi schiavi della moda bisogna cercare la propria personalità.
Attraverso i grandi stilisti come Giorgio hai la possibilità di giocare e trasmettere dei messaggi anche solo con una t shirt.

 

Nella tua carriera hai avuto modo di poter conoscere un pubblico mondiale. 
Come cambia l’approccio al musica all’estero c’è una differenza rispetto al pubblico italiano?

Sicuramente l’atteggiamento che ho nei confronti del pubblico italiano è un atteggiamento patriottico. Durante i concerti mi piace parlare con il pubblico, spiegare il significato di alcuni bravi o la scelta di metterli in scaletta rispetto ad altri. Mi piace scambiare sempre una opinione con il mio pubblico. I miei concerti sono molto energici ma certo di inserire sempre una piccola teatralità un racconto…All’estero invece il pubblico parla in sempre e comunque la lingua inglese. Anche i film all’estero spesso presentano unicamente il doppiaggio in inglese. All’estero ho sempre avuto una grande accoglienza da artista internazionale in Italia invece devi sempre ripartire da zero…e come se ogni volta dovessi fare un esame. Ma è il nostro paese bisogna saperlo amare cosi com’è!
Quest’anno ho voluto cantare in italiano proprio perché amo profondamente l’Italia.

 

Come ultima domanda parafrasiamo sempre il titolo del nostro magazine e chiediamo come vede il “Domani” Alexia, quali sono le tue speranze e le tue paure? 

 

Ieri ho avuto la fortuna di conoscere il professor Domenico De Masi che ha scritto un saggio intitolato “Tag, le parole del tempo”. Lui dice che il nostro mondo è un mondo depresso perché i giovani non hanno un punto di riferimento.
Spero che questo ciclo storico negativo si esaurisca e che i giovani ritrovino figure di riferimento che li facciano emergere. Diversamente ci ritroveremo in un paese infelice e depresso…Ricordo quando qualche anno fa l’Italia come anche il Brasile venivano visti anche all’estero come paesi “felici”, adesso invece si è avuta un inversione di tendenza. È necessario trovare la forza per affrontare questo periodo e superarlo ma bisogna avere fiducia e coraggio.

Simone Intermite

 

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