Giorgio Armani e il Teatro La Scala: storia di un legame indissolubile all’insegna dell’arte e della cultura

Dopo due anni di dolorosa assenza, il 7 dicembre ci ha in fine riportato la Prima della Scala quella vera, corroborata dall’elemento teatrale più importante: il pubblico al completo. E per la prima volta da tanto tempo, Milano sotto le feste ricorda, anche se in modo ancora vago e incerto, la città che era prima della pandemia, fatta di cultura, glamour, feste e luci. E per battezzare quello che speriamo sarà un grande ritorno alla fine di un biennio buio, non si poteva che chiedere al re di Milano Giorgio Armani.

Lo stilista era accorso al fianco della più importante istituzione milanese già l’anno scorso, quando il Teatro alla Scala aveva dovuto cancellare sotto data la Lucia di Lammermoor a causa di un focolaio di contagi tra i membri del cast. Si optò dunque per un’alternativa sui generis ma dalla straordinaria potenza artistica e catartica, lo spettacolo dal titolo “…a riveder le stelle”, kolossal variegato che mise in scena le arie più famose di quindici celeberrimi autori. In quell’occasione Re Giorgio fu il primo stilista, poi seguito da colleghi del calibro di Valentino e Dolce&Gabbana, a offrirsi come costumista d’eccezione, vestendo le signore dell’opera con abiti che furono veri e propri complementi alla scenografia. Quest’anno Giorgio Armani ha portato fiori alla Scala, come un innamorato alla propria dolce metà.

In occasione della Prima il dècor floreale del teatro è stato curato da Armani/Fiori, che ha addobbato non solo il Palco Reale, com’è tradizione, ma tutto l’interno, utilizzando quattro diverse sfumature di rose arancioni e orchidee. Giorgio Armani è stato il partner ufficiale della serata di apertura della stagione operistica 2021/2022, inaugurata con il Macbeth di Giuseppe Verdi, e dopo aver ricevuto il titolo di Cavaliere di Gran Croce dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha rinnovato il suo incrollabile impegno per il Teatro alla Scala: “Dopo un periodo difficile per il mondo dello spettacolo e della musica, questa Prima della Scala assume un forte valore simbolico.

Si apre la stagione di una delle istituzioni più importanti della città e dopo mesi di capienze ridotte, la Scala accoglie finalmente il pubblico al completo. Io sarò felice di esserci, ancora una volta, e non solo come spettatore e come milanese, ma come partner della serata e creatore del decoro floreale del Teatro.

Questo è per me, e per Milano, un momento carico di energia e di gioia”. In realtà, l’inizio del legame tra Re Giorgio e la Scala va ricercato indietro nel tempo, al 1997, quando lo stilista fu tra i primi a sostenere la Fondazione creata con l’obiettivo di diffondere la cultura musicale e artistica in Italia e nel mondo, ponendo anche l’accento sulla tradizione tecnicoartigianale che ne è base e sostanza. Oggi il Gruppo Armani figura come Fondatore Sostenitore della Fondazione Teatro alla Scala, e il suo sostegno si traduce nel costante impegno della maison nel promuovere il tempio dell’opera anche per le strade della città. Sull’iconico murale di Via Broletto è infatti comparsa in questi giorni un’immagine del Teatro alla Scala con la scritta a mano dello stilista: “da Giorgio Armani e da tutta Milano, ben tornata!”. Il messaggio da Milano per la Scala verrà in questi giorni apposto sui tram e sulle pensiline delle fermate in giro per la città, inserendosi in un’azione di comunicazione capillare nel tessuto cittadino che vuole ricordare a locali e turisti che Milano è tante cose, ma prima di tutto è la propria tradizione. Quella tradizione fatta di cultura, glamour, feste e luci che finalmente stanno riuscendo “a riveder le stelle”

Fiorenza Sparatore

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Classe 1993, milanese fiera. Laureata a pieni voti in Storia dell'Arte, ora lavora per una celebre maison di moda. A 6 anni ha imparato a scrivere e non ha mai smesso. Le sue passioni sono l'arte, la cultura e la musica heavy metal.