Claudio Baglioni e il suo Sanremo “dei grandi”. Ecco i nomi dei 20 big in gara

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Sono stati resi i noti i nomi dei venti big in gara al sessantottesimo Festival della Canzone Italiana.

Quello di Claudio Baglioni sarà sicuramente un Festival di Sanremo all’insegna della tradizione, del equilibrio e dell’impegno sociale, quello di una certa musica d’autore per intenderci. Escludendo sorprese i nomi dei big scelti quest’anno prefigurano un ritorno alla musica “da Festival”: pochi nomi dei talent e quelli che ci sono si sono emancipati da un pezzo: Noemi, Annalisa e i The Kolors, nessuna quota rap e artisti big di un certo peso anagrafico oltre che professionale: Ornella Vanoni, Enzo Avitabile Robi Facchinetti e Riccardo Fogli separati da Red Canzian, anche lui in gara. Si parla di ritorni per i big che hanno vinto le scorse edizioni come il caso degli Elio e le Storie Tese, I Decibel, Ron, Luca Barbarossa e di Peppe Servillo, senza gli Avion Travel, che sembrano quasi dare un tono di “Celebration” alla gara canora puntando sul sicuro giocando facile. Sorprendono in positivo anche le band con il ritorno delle Vibrazioni, l’improbabile proposta de “Lo stato sociale” ed i duetti atipici: Ermal Meta e Fabrizio Moro, che hanno comunque in condivisione l’esperienza da tutor ad Amici di Maria De Filippi, e quella di Diodato e Mario Biondi che fuori da ogni previsione non è in coppia con Marcella Bella così come si vociferava… chiudono il cerchio dei cantautori di razza Max Gazzè ed il giovane Renzo Rubino che sicuramente porteranno al teatro Ariston brani liberi dall’ottica meramente radiofonica e Nina Zilli che proprio su quel palco ci è nata. Un’ offerta senza ombra di dubbio di qualità, a tratti anche sorprendente, ma che difficilmente potrà essere apprezzata dai Millenials più legati ai fenomeni del web da Spotify a Youtube che al palco di Sanremo. Quello di Claudio Baglioni sembra essere un Sanremo per grandi e di grandi che non cede il passo alle mode ma vuole, forse in maniera anacronistica, proporre sul mercato musicale la qualità figlia dell’esperienza, che fa leva sull’ “auctoritas” del passato per riempire di nuovi contenuti il presente.

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