Eterni, iconici e indimenticabili con le loro hit senza tempo. Il leggendario trio musicale italiano, Ricchi e Poveri, partecipa alla 74a edizione del Festival di Sanremo con il  brano, “Ma non tutta la vita” che si preannuncia come un tormentone che difficilmente dimenticheremo prodotto dall’etichetta DM Produzioni su licenza Carosello Records, casa discografica strettamente legata al gruppo fin dai suoi esordi nel 1967, quando Franco Califano, loro talent scout, organizzò la prima audizione proprio nei suoi studi milanesi.Ma non tutta la vita”, rappresenta una dichiarazione di intenti, una traduzione in chiave pop della filosofia dell’attimo. I versi evocano l’amore che si attende, ma non per tutta la vita, i treni da prendere al volo e le opportunità da cogliere. Il brano, scritto da Edwyn Clark Roberts, Cheope e Stefano Marletta, e arrangiato da Merk&Kremont e Edwyn Roberts, è un inno a vivere pienamente la vita, a non rinviare e a scendere adesso in pista.La canzone è vista come un inno all’azione immediata, un richiamo a non rimandare i momenti cruciali. L’autocitazione con l’incipit “Che confusione” aggiunge un tocco di nostalgia, proiettando un tormentone del passato nell’era della Gen Z.Abbiamo ospitato nel Salotto Digitale di Domanipress Angela Brambati e Angelo Sotgiu per parlare con loro delle emozioni alla vigilia del Festival tra passioni, ricordi, dolori e gioie da condividere.

Cominciamo con la scelta del vostro pezzo per Sanremo: avete sentito una responsabilità nel scegliere un pezzo che non tradisse la vostra carriera storica nel festival?

«Assolutamente no. Non abbiamo scritto noi il pezzo, ma chi ci conosce ha proposto qualcosa che ci rispecchia musicalmente e nei testi. Non sentiamo una responsabilità, facciamo musica di istinto, seguendo ciò che sentiamo nel passato e ciò che vogliamo fare oggi».

Riguardo alla rappresentazione scenica ci sono  sorprese che avete preparato per il pubblico?

«Siamo spontanei, non studiamo nulla. Preferiamo lasciare che il palco riveli le sorprese. Vogliamo semplicemente divertirci e regalare un bel momento al pubblico, indipendentemente dal risultato».

Angela, tra tutti gli outfit indossati a Sanremo, c’è un particolare vestito che hai amato di più?

«Oh sì, c’è stato un vestito con una camicetta bianca, pantalone rosso e una sciarpa con garofani rossi che adoro particolarmente quando abbiamo cantato “Sarà perchè ti amo”. Ma devo dire che anche il vestito della prima sera, la shariana bianca con la cintura di pelle, ha un posto speciale nel mio cuore».

A proposito di divertimento, come affrontate la pressione e l’ansia prima di salire sul palco?

«La pressione c’è sempre un po’, ma ci buttiamo in pista con la consapevolezza che vogliamo solo divertirci. Cantiamo e facciamo musica perché è una benedizione e vogliamo condividerla con il pubblico».

Quali sono gli artisti che vi hanno ispirato nel corso degli anni?

«Sono molti gli artisti che ammiriamo. Da giovani, guardavamo a grandi nomi della musica italiana e internazionale. Adesso, ammiriamo anche le nuove generazioni che portano freschezza e innovazione alla scena musicale».

Cosa volete dedicare ai vostri fan durante questo Sanremo?

«Auguriamo ai nostri fan di divertirsi con noi, di condividere questa esperienza e di godersi la musica. Siamo grati per il loro sostegno e vogliamo rendere questo Sanremo indimenticabile per tutti».

Parliamo un po’ del vostro legame con Franco Califano, talent scout e figura chiave nei vostri esordi. Come ha influenzato la vostra musica e la vostra carriera nel corso degli anni?

«Franco Califano è stato una figura fondamentale per noi. Ha avuto un impatto significativo sulla nostra musica fin dai primi giorni e la sua guida ci ha aiutato a definire il nostro stile. La sua scomparsa è stata una perdita enorme, ma continuiamo a portare avanti il suo spirito attraverso la nostra musica».

“Ma non tutta la vita” è un invito a vivere pienamente l’attimo. Come conciliate questa filosofia con la vostra esperienza accumulata nel corso degli anni?

«È vero, la canzone è un inno a non rimandare e a cogliere le opportunità. Nonostante la nostra lunga carriera, manteniamo la stessa passione e voglia di vivere ogni momento al massimo. Abbiamo imparato che l’entusiasmo e la freschezza sono fondamentali, indipendentemente dal tempo che passa».

Nel medley di Sanremo proporranno “Sarà perché ti amo” e “Mamma Maria”, due brani iconici. Come scegliete quali successi rivisitare e come si connettono con il vostro presente?

«Scegliere i brani per il medley è sempre un processo speciale. Optiamo per i successi che hanno lasciato un segno profondo nel cuore dei nostri fan e che rappresentano tappe significative della nostra carriera. Questi brani iconici continuano a connettersi con il nostro presente, portandoci indietro ai momenti più emozionanti della nostra storia musicale.

La scomparsa di Franco Gatti, membro del vostro gruppo, ha segnato un momento significativo nella vostra carriera. Come avete vissuto questa perdita e in che modo ha influenzato la vostra musica e il vostro approccio alla creazione artistica?

«La scomparsa di Franco Gatti è stata una profonda perdita per noi. Oltre a essere un talentuoso membro del gruppo, era un amico e un compagno di viaggio. La sua assenza ha lasciato un vuoto nel nostro cuore e nella nostra creatività. Tuttavia, cerchiamo di onorare il suo spirito continuando a fare musica che rifletta la sua passione e il suo contributo unico al nostro gruppo. Ogni nota che suoniamo è un tributo a Franco e alla sua eredità musicale».

Come ultima domanda, parafrasiamo sempre il titolo del nostro magazine e chiediamo come vedono il “Domani” i Ricchi e Poveri, quali sono le tue speranze e le tue paure?

«Il Domani è sempre una speranza, una canzone allegra da cantare tutti insieme, contro l’odio di questi tempi, noi ci crediamo, ancora nonostante tutto».

Intervista esclusiva a cura di Simone Intermite

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Direttore editoriale del portale Domanipress.it Laureato in lettere, specializzato in filologia moderna con esperienza nel settore del giornalismo radiotelevisivo e web si occupa di eventi culturali e marketing. Iscritto all’albo dei giornalisti dal 2010 lavora nel campo della comunicazione e cura svariate produzioni reportistiche nazionali.