Sanremo 2024: le pagelle della prima serata. Volano alto i Ricchi e Poveri, Alessandra Amoroso e Annalisa. Sorpresa per i Santi Francesi e Dargen D’Amico

Amadeus dimostra sin da subito un carisma indiscutibile e una presenza magnetica sul palco di Sanremo. Il suo modo di interagire con il pubblico e gli artisti è spontaneo e coinvolgente, trasmettendo un’energia contagiosa. La sua esperienza e competenza nel campo dell’intrattenimento sono evidenti in ogni momento. VOTO 10

La presenza di Marco Mengoni sul palco è  solida e convincente. Ha dimostrato una buona padronanza dello spazio scenico e una gestione efficace dei tempi e dei movimenti durante le esibizioni. Abbiamo scoperto un Mengoni a tutto tondo, che non si nasconde più ed impone la sua personalità sulla scena, senza farlo pesare. FUORICLASSE Voto 9.5

Cantanti in gara

Diamanti grezzi, Clara Voto: 8

Clara Soccini, alias Clara, presenta un brano elettronico e potente. Come una gemma non del tutto levigata fiera delle sue sfumature imperfette, la canzone ha il potenziale per brillare maggiormente tra le proposte del festival. Le mani tremano per la prima esibizione, e il cuore batte.

Finiscimi, Sangiovanni. Voto: 5

“Finiscimi” di Sangiovanni è una lettera d’addio sincera e malinconica. La canzone è come una confessione, con la sua onestà apprezzata: “Capiscimi / a mia discolpa dico che ero perso / Ho dato comunque tutto me stesso”. Ma non buca…

Mariposa, Fiorella Mannoia. Voto: 6.5

“Mariposa” di Fiorella Mannoia mescola ritmo gitano e messaggio femminista. Un connubio interessante, ma forse la canzone è un po’ troppo eclettica per colpire davvero. Sembra Goran Bregovic senza esserlo…sembra primo maggio senza esserlo. Mi aspettavo di più.

Autodistruttivo, La Sad. Voto: 5

“Autodistruttivo” dei La Sad è un brano fresco che trascina. La collaborazione con Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari si fa sentire positivamente ma tutto ricorda troppo la wave emo dai Dari in giù. Diciamo che per fortuna o purtroppo ho vissuto.

Tu no, Irama. Voto: 5-

Questa non è una ballad, è una romanza. “Tu no” di Irama potrebbe essere un po’ troppo intensa e gorgheggiante. La canzone rischia di diventare eccessivamente emotiva senza offrire un equilibrio armonico. Salirà con gli ascolti.

Casa mia, Ghali. Voto: 7-

“Casa mia” di Ghali porta un pezzo politicamente green, ma potrebbe risultare troppo scontato. Il testo sembra un elenco di lamentele senza una vera direzione finale dove coesistono troppi temi, Tuttavia, Ghali convince con il suo stile unico. E poi quelle cose li qualcuno doveva pur dirle…

Ricominciamo tutto, Negramaro. Voto: 8

I Negramaro affrontano le sfide della convivenza con “Ricominciamo tutto”. La performance con l’orchestra dell’Ariston regala momenti emozionanti, la voce di Giuliano parte bassa e incerta ma poi vola e ci fa sognare.

Sinceramente, Annalisa. Voto: 6.5

Il brano più atteso, “Sinceramente” di Annalisa, non delude le aspettative. Meno immediato rispetto ai suoi successi precedenti, ma indubbiamente piacevole. La canzone è una dichiarazione di libertà, ma la bomba esplode solo per metà.

Tuta gold, Mahmood. Voto: 8

Mahmood è un maestro del palcoscenico, e “Tuta gold” conferma il suo stile internazionale. Da “moonlight” a “rave”, il brano è un viaggio tra citazioni intriganti e un ritornello che acchiappa. C’è un misto di tribalismo, riconoscibilità e innovazione che non stanca e sorprende.

Ti muovi, Diodato. Voto: 6.5

La ballata di Diodato, con la frase chiave “Cerchi l’ultima parte di me”, potrebbe essere considerata una tipica canzone da Sanremo. Ma a volte, un ritorno alle radici è come indossare una vecchia felpa comoda. Niente di nuovo, ma familiare.

I p’ me, tu p’ te, Geolier. Voto: 7

Il trapper Geolier parte con la polemica linguistica, la melodia è coinvolgente e ti si attacca addosso…difficile liberarsene

Pazza, Loredana Bertè. Voto: 9

Oh mamma, che pezzo! “Pazza” di Loredana Bertè è come una Non sono una signora 4.0. La sua grinta nel cantare “Io sono pazza di me di me” è contagiosa. Podio subito per questa celebrazione contemporanea di indipendenza. Loredana lo merita…per tutto.

Fino a qui, Alessandra Amoroso. Voto: 8.5

Parliamoci chiaro Alessandra Amoroso non passa a Sanremo per caso, ci regala una dose di leggerezza con un tocco emozionale intenso nella voce. Il ritornello “Sarà che questa vita / non la prendo mai sul serio” è un inno alla spensieratezza. Ci ha fatto aspettare un anno intero per il suo ritorno ma ne è valsa la pena.

Un ragazzo una ragazza, The Kolors. Voto: 8

“Un ragazzo una ragazza” sembra un pezzo killer, impossibile non ballarlo con le dita. Il ritornello si insinua nel cervello immediatamente, rendendolo un potenziale tormentone. Sarà difficile non canticchiarlo per tutta l’estate.

La noia, Angelina Mango. Voto: 9.5

Angelina Mango ci regala “La noia”, una cumbia contemporanea perfetta. Il testo originale e coinvolgente, unito alla collaborazione con Madame e Dardust, la rende una delle sorprese più spiazzanti di quest’edizione.

Ma non tutta la vita, Ricchi e Poveri. Voto: 9

“Ma non tutta la vita” inizia con un tributo a “Sarà perché ti amo” e sembra richiamare la nostalgia degli anni ’80. Ai Ricchi e poveri abbiamo dedicato su #Domanipress la copertina del mese e una Video #IntervistaEsclusiva. Il loro è il pezzo più energico e sorprendente di #SANREMO2024

Vai!, Alfa. Voto: 5.5

“Vai!” di Alfa sembra un tentativo di mescolare stili, ma il risultato potrebbe apparire un po’ confusionario. La proposta country sembra forzata e non si integra completamente con il resto del brano. Però è tutto funzionale anche a tiktok.

La rabbia non ti basta, BigMama. Voto: 6

“La rabbia non ti basta” è una dedica socialmente impegnata. I temi importanti sono affrontati, ma forse avrebbe potuto approfondire maggiormente. Intanto, un assaggio: “È facile distruggere i più fragili”.

Pazzo di te, Francesco Renga e Nek. Voto: 5

Spiace dirlo, ma “Pazzo di te” risulta un po’ troppo old style. I testi cliché sull’amore potrebbero suonare datati. La melodia è gradevole ma non riesce a offrire nulla di particolarmente innovativo. La coppia però funziona e non è puramente strumentale.

Spettacolare, Maninni. Voto: 6

“Spettacolare” di Maninni è un pezzo da Sanremo. Da un giovane del 1997 ci si aspettava qualcosa di più moderno e innovativo ma la sua direzione classica in questa annata è un elemento alieno e questo gioca a suo vantaggio. L’interpretazione è già da big. Non sfigura ma si difende bene.

Tutto qui, Gazzelle. Voto: 7

Gazzelle rimane fedele a sé stesso con “Tutto qui”. Il brano è un’infilata di immagini poetiche, e l’atmosfera suggestiva rende la canzone un’esperienza piacevole. Gazzelle riesce sempre a consegnare qualcosa di intrigante e originale. Piacevole

Fragili, Il tre. Voto: 5.5

Il brano è sincero, garbato pur con la parolaccia. Cresce con gli ascolti. Interessante la commistione di pop rock simile agli anni 90.

Simone Intermite

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Direttore editoriale del portale Domanipress.it Laureato in lettere, specializzato in filologia moderna con esperienza nel settore del giornalismo radiotelevisivo e web si occupa di eventi culturali e marketing. Iscritto all’albo dei giornalisti dal 2010 lavora nel campo della comunicazione e cura svariate produzioni reportistiche nazionali.