Gorbaciov a Giffoni nel 1997. Immaginate adesso uno degli uomini più potenti del mondo da noi a Giffoni. Il mio desiderio era di dare a Giffoni e ai suoi ragazzi la persona che aveva demolito il duro sistema comunista sovietico e aperto le porte alla Perestrojka, la democrazia.
Tantissimi rimasero stupiti della presenza di questo grande statista, in effetti, posso dirlo, per me è stato semplice. Già nel 1993 gli scrissi una prima lettera invitandolo a Giffoni. Nessuna risposta. E così gli anni successivi. Ero consapevole di dover dare ai nostri giffoner la storia, attraverso un uomo che ha fatto la storia. Non mi sono mai stancato di scrivere e così, nel 1997, mi arriva la famosa lettera in russo del suo segretario che mi confermava la presenza a Giffoni con la moglie Raissa Gorbaciova.
Il suo team mi fece sapere che, partecipando ad un festival del cinema, gli avrebbe fatto enormemente piacere incontrare Michele Placido, perché lui e la moglie avevano seguito la serie televisiva “La piovra”, che in Russia spopolava.
A Giffoni ha rilasciato tantissime dichiarazioni, sempre con il desiderio di comunicare, spiegare, farsi capire. Tra le sue dichiarazioni cito questa: “Non ho mai pensato a un film ispirato ai miei libri, ma se dovesse succedere sarei felice di essere premiato dai ragazzi di Giffoni. Qui c’è la gioia e la spontaneità del mondo”