La pubblicità è morta: evviva la pubblicità!

Secondo il filosofo inglese Marshall McLuhan la pubblicità è la più grande forma d’arte del XX secolo. Odiata ed osteggiata dagli intellettuali ed amata e seguita dal pubblico generalista, la promozione pubblicitaria è sicuramente una delle forme di persuasione più efficaci ed un centro di propulsione primario per il mercato e il commercio dei beni che se ne avvale, nelle sue diverse forme, per accrescere il target di un prodotto ed aumentare ricavi e notorietà e per migliorare il sentiment della propria clientela verso un marchio.

La sua prima diffusione è nata a partire dagli anni cinquanta quando la comunicazione incentrata sulla comunicazione visiva figlia del “boom” economico proponeva litografie ed immagini statiche raccontavano la storia dei nuovi consumi immaginando nuove visioni emozionali e sensoriali.

A seguito di questo primo exploit si associa l’avvento della tv entrata nelle case italiane da 3 anni quando appare per la prima volta il 3 febbraio del 1957 Carosello: la prima campagna pubblicitaria televisiva capace di far sognare e di educare gli spettatori a nuovi stili di vita, nuovi modi di fare la spesa, di consumare. Carosello nasce proprio per questo, ma lo fa in modo sfumato, mai sfacciato con un breve show lungo un minuto e 45 secondi come esca che presentava una coda di 30 secondi, dove appare il nome del prodotto. Il primo testimonial-divo è Mike Bongiorno, poi tutti gli altri: Anita Ekberg con Fred Buscaglione, Frank Sinatra, Mina e la Vanoni, Sordi e Gassman. Sketch che tutti conoscono, battute che tutti ripetono, cartoni animati che segneranno un’epoca: mo…moplen/ la pancia non c’è più/ e che c’ ho scritto jo condor?/contro il logorio della vita moderna…

A seguire con lo sviluppo della tv commerciale ed il cambio generazionale Carosello ha deposto il suo primato in favore di spot più brevi, di circa trenta secondi. Una delle maggiori esponenti di questo periodo è l’agenzia pubblicitaria Publitalia 80, ancora oggi concessionaria mediaset, che ha inserito le promozioni in un contesto diverso, maggiormente colorato ed inclusivo, portando il messaggio della reclàme tra cartoni animati e quiz in prima serata e diventando dei tormentoni status simbol di un’intera generazione. L’arrivo della tv a colori regala Carosello nella soffitta buia dei ricordi e alla sensazione di uno sviluppo illimitato si affianca un’enorme euforia comportamentale che trasforma l’attività d’acquisto in una vera e propria necessità dettata dalla tv.

Le narrazioni pubblicitarie degli anni ’80 implicano sempre un aspetto passionale: i personaggi che li animano agiscono sempre spinti dal desiderio, dall’invidia. dall’ira e dalla gelosia. Qualche volta i sentimenti sono analizzati nel dettaglio altre volte se ne segue la sottile evoluzione seguendo degli stereotipi che li rendono universamente riconoscibili ed efficaci facendo spesso riferimento non solo al singolo prodotto ma al brand intero. Basti pensare a marchi famosi del Made in Italy come Barilla che parla di “casa”, la Coca Cola che veicola messaggi di pace e di amicizia e la Vodafone che rimanda alla funzione della vitalità. Questo accade perché i racconti pubblicitari nel corso del tempo si consumano sempre più velocemente e per questo si servono di musiche voci, colori ed immagini immediate riprendendo il concetto del futurista Tommaso Marinetti secondo cui la massima originalità, la massima sintesi, il massimo dinamismo, la massima simultaneità sono i principi cardine per un buon messaggio pubblicitario

Oggi in un mondo sempre più informatizzato l’analisi delle pubblicità è passata da essere qualitativa a quantitativa attraverso algoritmi che riescono ad intercettare il pubblico attraverso la profilazione e questo si traduce di esperienze pubblicitarie materialmente più indirizzate al consumatore sempre più customizzate.

Nel futuro sicuramente la pubblicità continuerà a farci sognare e a tenerci compagnia attraverso formule innovative e come disse il pubblicitario Juido Jonkers: il giorno in cui saremo in grado di fare pubblicità sulle nuvole, lo faremo di sicuro.

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