Josè Perez: ecco la nuova “Carmen” andata in scena al Teatro greco di Taormina

La danza è arte, è disciplina, è regola. Il genere classico è alla base di tutte le danze, è quella tecnica che ti permette di muoverti in tutti gli stili. E’quella forza che sprigiona sudore, duri allenamenti e grandi sacrifici. Molti considerano questo genere come qualcosa di morto, vecchio, rigido e noioso, distaccato dal coinvolgimento che altri ritmi possono suscitare. Considerazione accettabilissima ma che risulta confutabile e appare azzerarsi assistendo al meraviglioso spettacolo in cui la danza classica entra in perfetta sintonia con l’opera “Carmen” di Georges Bizet, tratta a sua volta dal racconto di Prosper Mérimée. Il capolavoro operistico si trasforma in balletto grazie al adattamento in chiave moderna del coreografo e ballerino Josè Perez, popolare per la sua partecipazione come ballerino professionista al programma di successo “Amici di Maria de Filippi”. Una trasposizione riuscitissima in cui tutto collima quasi alla perfezione. La Carmen di Perez è andata in scena sabato 15 Luglio nell’affascinante Teatro greco di Taormina. Il corpo di ballo è stato accompagnato dall’orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania diretta dal maestro Stefano Salvatori, che ha eseguito in maniera magistrale l’intera opera.
E’ stato uno spettacolo nello spettacolo: un concerto musicale ineccepibile, uno spettacolo di danza emozionante, in uno scenario naturale suggestivo. Il pubblico presente ha ben accolto la giovane compagnia di ballo guidata dal bravissimo coreografo cubano, che ha piacevolmente accettato di partecipare a questo progetto artistico organizzato e voluto dal Teatro Massimo Bellini di Catania e dell’Asdc Futuro Danza Palermo. Con queste parole Josè ha espresso la sua gioia in questa sinergia: “Sono molto contento di collaborare con il Teatro Bellini di Catania, che ha appoggiato il progetto proposto da me e dall’associazione Futuro Danza Palermo. Conoscevo bene il teatro etneo, tra i più belli del mondo, sul cui palcoscenico ho avuto il piacere di danzare come étoile nel ruolo di Romeo e oggi, sapendo che in questo teatro non esiste più un corpo di ballo, ho pensato di portare a Taormina la mia “Carmen”,presentata nel 2015 al Teatro Romano di Benevento e già concepita per una cavea classica. Sono onorato e ringrazio la direzione del Massimo catanese per aver sostenuto e promosso la produzione.»
Lo spettacolo fa parte del circuito Anfiteatro Sicilia, promosso dall’Assessorato regionale al Turismo, Sport e Spettacolo in collaborazione con l’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.
La Carmen di Josè Perez ha messo d’accordo tutti: teatro, politica e danza. E’ stato infatti un progetto come già detto sostenuto dal teatro Bellini, dall’associazione Dilettantistica Culturale Futuro Danza Palermo presieduta da Simona Filippone, curatrice dello spettacolo e dall’Assessorato al turismo della regione Sicilia. L’intento di queste tre forze è quello di dare una nuova immagine ed energia all’opera e alla danza classica. La nuova Carmen “danzante” del giovane ballerino cubano, rappresenta per questo progetto artistico un impulso innovativo, uno stimolo ed esempio per rilanciare l’opera e la danza, coinvolgendo i giovani ed il pubblico refrattario a questa meravigliosa arte.
L’étoile internazionale Perez, perché parliamo di un grande ballerino ed interprete che ha fatto parte di famose compagnie internazionali, oltre a curare la coreografia della Carmen ha rivestito con la sua fisicità, presenza scenica ed eleganza il personaggio di Don José. Perez ha dimostrato la sua indiscussa bravura, professionalità e tecnica finissima. Nessuna sbavatura ed imperfezione. Ha affascinato tutti con assoli, pezzi corali e passi a due. Si è mosso in maniera discreta, senza mai ostentare le sue grandi doti, si è dato al pubblico senza eccedere in protagonismi forzati; è apparso quasi in alcuni momenti come se volesse dare più spazio alla giovane compagnia, come se volesse presentare i nuovi talenti della danza siciliana, che per questo spettacolo sono stati selezionati tra i migliori ballerini di diverse scuole nostrane.
Il corpo di balle nasce infatti dal progetto di far emergere nuovi talenti ed eccellenze: promuovere giovani meritevoli e farli conoscere al grande pubblico e dargli la possibilità di crescere professionalmente. Perfomance e bravura da veri professionisti hanno dimostrato Chiara Amazio, prima ballerina nel ruolo di Carmen, Paola De Filippis (Micaela), Marco Bozzato (Escamillo). I tre si sono distinti per carisma, presenza scenica ed ottima tecnica. L’intero corpo di ballo nonostante alcune piccole imperfezioni è apparso coeso, in sintonia ed in sinergia, Le scene sono state curate da Raffaele Ajovalast ed i costumi da Xanto Danza di Marcella Panico.

La Carmen riadattata da Perez è un balletto in due atti (anziché 4) in cui il passato ed il presente si intrecciano. L’emotività, l’amore, la passione, la gelosia, la rabbia, la determinazione e l’egoismo sono tra i sentimenti che emergono con più forza ed evidenzia. La spagna di Bizet, La Siviglia colorata e rumorosa, in questo adattamento viene scenograficamente accennata. La piazza dove si svolge l’azione potrebbe trovarsi in qualunque luogo, Oriente o Occidente, con personaggi contemporanei. La lotta tra le sigaraie, protagoniste della Carmen, è simbolo di quella per il territorio che potrebbe essere in ogni dove, non ha una collocazione storica precisa. La stessa diversità tra i personaggi Carmen, “zingara e donna del popolo” e Don Josè, militare e soldato, è riportata all’attualità, per essere poi superata in un concetto di abbattimento delle barriere sociali.

Il coreografo mette insieme ed alterna danze e motivi più zingareschi e “spagnoleggianti” con pezzi di raffinata classicità ed eleganza. Piroutte in punta di piedi si mescolano con movimenti più sinuosi e sensuali tipici della Spagna più tradizionale. Un momento sicuramente molto coinvolgente è stata la coreografia di gruppo, in cui si è accennato alla danza sivigliana, dove il rumore dei piedi
sbattuti energicamente sul palcoscenico e del battito delle mani hanno preso il sopravvento sullo scivolare delle scarpe da punta di Carmen.
Nel balletto di Perez ritroviamo la tormentata e tragica storia di amore e gelosia della Carmen di Bizet.
La protagonista è una donna forte, di carattere, fuori dagli schemi, determinata, consapevole della sua bellezza e sensualità che non si lascia intimorire dall’egoismo di Don Josè, un uomo autoritario, un soldato che non si espone ma che è attratto da questa donna, un egoista che vorrebbe possederla ma che nello stesso momento non è disposto ad avere una relazione con lei perché una sigaraia…Un amore e odio, un darsi e ritirarsi, in cui la gelosia di Don Josè nei confronti del bel toreador Escamillo sfocerà nell’uccisione dell’amata Carmen.

Una lotta tra classi sociali, un dramma interiore quello di Don Josè che non riesce a vivere questo amore perché intrappolato in rigidi schemi, incapace di gestire il confronto con il rivale e con la libertà di Carmen, una libertà di spirito, di una donna indipendente, emancipata che destabilizza totalmente l’uomo-soldato, incapace di adeguarsi ad una vita in cui non sono più le sue armi a dettar legge.

La Carmen rappresenta la tragicità di tante storie di oggi in cui molte donne forti, belle ed indipendenti rimangono vittime di amore malati e gelosie impossibili dove l’unica via di uscita è il femminicidio.

Lasciamo che la forza di Carmen, il suo carisma e personalità siano un esempio di lotta contro ogni forma di potere.

Carlotta Bonadonna

 

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