Ivana Spagna è una della artiste Italiane tra le più apprezzate all’estero. L’ unica artista nostrana ad aver raggiunto la seconda posizione nella chart britannica con il brano “Call Me“, dopo vent’anni torna alla dance con un nuovo progetto dal respiro internazionale, che già si candida come uno dei più promettenti di questo inizio 2015. La cantante presenta sulle pagine di Domanipress il nuovo singolo “Baby Dont Go“, tra nuove sonorità dance anni ottanta e ricordi.

INTERVISTA Ivana Spagna – Ritorno alle musica dance con “Baby dont’ go”

Come nasce il nuovo singolo “Baby dont’go”, quali sono i motivi del tuo ritorno alla disco music?

«L’anno scorso ho già iniziato questo percorso con il brano “The magic of love”, sono ritornata alle atmosfere anni ottanta perché sono quelle che ho vissuto, dove sono nata, artisticamente parlando, suonando nelle discoteche ancor prima del successo di “Easy Lady”, quando con mio fratello Theo e  Larry Pignagnoli, mixavamo brani dei  Kool & the Gang e Dan Hartman. Quella è la musica che mi appartiene e che ho voluto riproporre in questa atmosfera rimanendo nello stile che mi ha fatto conoscere al grande pubblico, con un riff musicale contraddistinto da una melodia che si può canticchiare ma anche ballare».

Per arrivare al successo hai fatto tanta gavetta, è vero che prima di voler diventare una cantante sognavi di essere una ballerina?

«Da bambina sognavo di  diventare una ballerina classica, dovevo ancora scoprire di amare il canto. Volevo ballare, ma il mio papà non aveva i soldi per le scarpine e per la scuola di danza quindi ho dovuto abbandonare l’idea. La mia era una famiglia molto unita, ci siamo amanti tantissimo, ma anche molto povera, così non ho avuto la possibilità di poter studiare danza, ma dopo a dieci anni e mezzo è arrivato il momento del riscatto, ho partecipato ad un concorso canoro e da quella esperienza è nata la passione per il canto; i miei genitori mi hanno affittato un pianoforte a noleggio e ho cominciato a partecipare a concorsi in giro per l’Italia mentre a diciotto anni ho formato il mio primo gruppo musicale. Abbiamo poi allestito uno studio di registrazione impegnandoci con tanti debiti e composto tanti jingle pubblicitari e canzoni che sono state proposte al mercato internazionale riscuotendo un grande successo. Da questo laboratorio è nato anche il singolo “Easy Lady“».

A proposito di “Easy Lady” è vero che la famosa giacca da domatore che hai indossato al Festivalbar era noleggiata?

«Certo, qualche anno fa Platinette mi ha fatto una grande sorpresa, mi invitò in trasmissione da lui e mi fece ritrovare quella giacca. Ho chiamato poi “La bottega del Teatro di Reggio Emilia” che, con grande stupore da parte mia,  me l’ha donata. È ritornata da me ed io ogni tanto la guardo, l’abbraccio e questo mi dà delle emozioni incredibili perché mi sembra di riabbracciare un pezzo della mia vita».

Dopo il successo di “Easy Lady” hai avuto poi una svolta artistica, sei arrivata al Festival di Sanremo cantando in italiano con il supporto dell’ex produttore di Laura Pausini Marco Marati, ed hai cambiato il tuo genere musicale. In questo periodo sono nate delle hit come “Gente come noi”, “E io penso a te” e “Con il tuo nome” che però appartengono al genere melodico. Come mai questa scelta?

«Io non volevo cantare in Italiano è stato un caso. La mia casa discografica di allora mi propose un provino per una canzone della Disney “Il cerchio della vita” scritto da Elton John che ha scelto la mia voce. Dopo aver abbattuto questa barriera ho continuato per questa strada. Oggi preferisco cantare in inglese, la vita è solo una, e non voglio avere rimpianti. Magari in futuro chissà ritornerò a cantare in Italiano, ma per adesso ho scelto di seguire questa strada».

Tra le tue partecipazioni al Festival di Sanremo ricordiamo quella in coppia con Loredana Bertè. Cosa ricordi di quel periodo?

«Loredana è la “rock star” per eccellenza, è davvero una numero uno, ha una carica pazzesca. È stato bellissimo collaborare con lei ha un’energia incredibile, mille idee per la testa. Ogni giorno proponeva una novità e non sapevo mai a cosa andavo incontro. È stata una settimana indimenticabile, mi è dispiaciuto per l’eliminazione dalla gara ma credo che comunque il brano abbia avuto una buona promozione. È stata una settimana indimenticabile e la ringrazierò per sempre».

Come ultima domanda parafrasiamo sempre il titolo del nostro magazine e chiediamo come vede il “Domani” Ivana Spagna, quali sono le tue speranze e le tue paure?

«Il Domani lo vedo molto nebuloso, ho paura per i bambini di oggi, perché vedo per loro un mondo sempre più ostile. Ricordo la mia infanzia e mi ritengo molto fortunata per aver vissuto quel periodo. Auguro che si possa ritornare ai valori nobili di un tempo che si sono persi per strada».

Simone Intermite

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Direttore editoriale del portale Domanipress.it Laureato in lettere, specializzato in filologia moderna con esperienza nel settore del giornalismo radiotelevisivo e web si occupa di eventi culturali e marketing. Iscritto all’albo dei giornalisti dal 2010 lavora nel campo della comunicazione e cura svariate produzioni reportistiche nazionali.