La Triennale di Milano celebra due grandi figure del panorama culturale italiano, Gae Aulenti ed Elio Fiorucci, con due mostre monografiche che esplorano le loro vite e carriere straordinarie. Entrambe le esposizioni offrono un viaggio immersivo nel mondo di questi due protagonisti, rivelando il loro impatto rivoluzionario sull’architettura, il design e la moda. Le iniziative saranno visitabili fino a gennaio 2025, un’occasione imperdibile per apprezzare il talento e la visione di due icone senza tempo.
Gae Aulenti: poetessa dello spazio e dell’architettura
La retrospettiva dedicata a Gae Aulenti, una delle voci più potenti dell’architettura e del design del XX secolo, si articola in un percorso che abbraccia sessant’anni di progetti. L’esposizione, curata dall’Archivio Gae Aulenti, presenta alcune delle sue opere più celebri, come la trasformazione del Musée d’Orsay di Parigi e della stazione ferroviaria di Gare d’Orsay, ma anche progetti più intimi come il Tavolo con Ruote (1980) e la lampada Pipistrello (1965). I visitatori sono guidati attraverso ambienti immersivi che ricostruiscono scenografie teatrali, stazioni metropolitane e spazi domestici, mostrando la versatilità di una mente che ha saputo fondere estetica e funzionalità. Un focus particolare è dedicato alla sua capacità di reinterpretare il design italiano per il contesto internazionale, mantenendo un legame profondo con le tradizioni artigianali.
Oltre ai suoi progetti materiali, la mostra esplora anche il ruolo di Gae Aulenti come curatrice di mostre per le precedenti edizioni della Triennale. Aulenti ha contribuito a plasmare l’identità dell’architettura contemporanea italiana, diventando un simbolo di innovazione e libertà espressiva. Per l’occasione, la Triennale ha collaborato con studiosi e artisti per produrre un catalogo ricco di documenti inediti, che racconta la complessità del suo lavoro e le sue intuizioni senza tempo.
Elio Fiorucci: rivoluzionario dello stile e della cultura pop
L’esposizione dedicata a Elio Fiorucci, invece, celebra la sua visione avanguardistica nel mondo della moda. Fiorucci non è stato solo uno stilista, ma un innovatore capace di trasformare il concetto di abbigliamento in un’esperienza culturale. La mostra ricostruisce il suo percorso creativo, dagli iconici negozi di Milano e New York agli anni in cui collaborò con artisti come Andy Warhol e Keith Haring. I visitatori potranno ammirare capi d’abbigliamento, grafiche, e installazioni che raccontano la fusione tra moda, arte e cultura pop che ha definito il suo stile.
Un aspetto fondamentale della mostra è l’omaggio al marchio Fiorucci, che negli anni ’70 e ’80 ha ridefinito il modo di vivere la moda, rendendola democratica e accessibile. Attraverso fotografie, video e installazioni interattive, la mostra esplora il ruolo del designer come precursore di fenomeni contemporanei come il fast fashion e il branding culturale. La Triennale di Milano offre così una narrazione che non si limita alla moda, ma abbraccia anche il contesto socioculturale in cui Fiorucci ha operato.
Un dialogo tra creatività e visione
Queste due mostre non rappresentano solo un tributo ai due maestri, ma anche un’occasione per riflettere sull’evoluzione della creatività italiana nel secondo Novecento. Gae Aulenti ed Elio Fiorucci, pur operando in ambiti diversi, condividono la capacità di rompere gli schemi e ridefinire i paradigmi delle loro discipline. L’allestimento delle mostre è pensato per stimolare il dialogo tra le due figure, mostrando come il loro lavoro abbia influenzato l’identità visiva e culturale del nostro tempo.
Per chi desidera immergersi nel genio creativo di Aulenti e Fiorucci, la Triennale di Milano diventa così il luogo ideale per scoprire due percorsi unici e straordinariamente attuali, che continuano a ispirare il panorama creativo globale.