Scomparsa Peggy Caserta, l’amica controversa di Janis Joplin tra scandali, libri e misteri: “Stavamo insieme ma lei non era gay”

Il 21 novembre scorso si è spenta Peggy Caserta, una figura chiave della controcultura americana degli anni Sessanta, nonché amica intima e, secondo molti, amante della leggendaria Janis Joplin. Aveva 84 anni e, secondo il suo editore, la causa del decesso è stata attribuita a ragioni naturali. Caserta, che fu un volto noto della vibrante e trasgressiva scena di Haight-Ashbury a San Francisco, ha raccontato senza filtri la sua relazione con la cantante rock nel controverso libro *Going Down With Janis*, pubblicato nel 1973. L’opera scosse profondamente il pubblico dell’epoca per la sua descrizione audace della bisessualità di Joplin, rompendo tabù e riscrivendo i confini della narrazione sulle icone della controcultura.

Caserta stessa, però, non nascose mai il suo tormento per la pubblicazione. In interviste successive, dichiarò che il libro era stato influenzato pesantemente dal suo coautore e che avrebbe voluto non aver mai reso pubblici i dettagli più intimi della vita della cantante. Spinta dalla dipendenza dall’eroina e dalla necessità di denaro, Caserta aveva ceduto, ma il libro rimane un documento fondamentale, celebrato dalla comunità LGBTQ+ e fonte di ispirazione per il film *The Rose*, interpretato da Bette Midler.

La verità sulla morte di Janis: un mistero che tormenta

Caserta ha sempre contestato la narrazione ufficiale secondo cui Janis Joplin sarebbe morta per un’overdose. Nel suo secondo libro di memorie, *I Ran Into Some Trouble*, pubblicato nel 2018, propose una teoria alternativa: la cantante sarebbe rimasta vittima di un tragico incidente nella sua stanza del Landmark Hotel di Los Angeles. Secondo Caserta, Janis sarebbe inciampata, battendo la testa contro un comodino e soffocando nel proprio sangue. “In una mano aveva delle sigarette, nell’altra degli spiccioli”, raccontò Peggy in un’intervista, dipingendo un’immagine che le sarebbe rimasta impressa come un incubo ricorrente. Questa versione gettò nuove ombre sul finale di una vita vissuta al limite, alimentando speculazioni e dibattiti ancora oggi irrisolti.

Non meno controversa fu la sua difesa contro le accuse di aver introdotto Joplin all’uso di eroina. Caserta dichiarò senza mezzi termini: “È stata lei a introdurre me all’eroina, non il contrario”. Ma il vero nodo, secondo Peggy, era la cultura degli hippy, dominata da un’mentalità eterosessuale che mal tollerava la sua presenza come donna dichiaratamente lesbica. “L’entourage di Janis mi voleva fuori dai giochi, ma nessuno poteva realmente influenzare le sue decisioni”, affermò con fermezza.

L’eredità di una vita ribelle

La vita di Peggy Caserta è un intreccio di scandali, errori e redenzioni che la rendono una figura affascinante e complessa, impossibile da etichettare. Nonostante il ripudio di alcune sue scelte passate, il contributo di Caserta alla narrazione della vita di Janis Joplin ha aperto nuove prospettive sul ruolo delle donne nella cultura rock e sull’importanza della rappresentazione LGBTQ+ in un mondo ancora profondamente patriarcale. La sua storia è un invito a guardare oltre le apparenze, scavando nelle contraddizioni di un’epoca che ha segnato indelebilmente il panorama culturale contemporaneo.

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