Sanremo 2025 si preannuncia come un Festival intriso di amore e introspezione. Dopo il primo ascolto delle 30 canzoni in gara, la direzione artistica di Carlo Conti emerge con una chiara filosofia. «Quasi tutti i brani parlanoconticcc più di micromondo e meno di macromondo, come se fosse un modo per fuggire da ciò che accade fuori e per guardarsi dentro», ha dichiarato il conduttore negli uffici Rai di Milano.
Tuttavia, Conti tiene a precisare che non mancheranno riflessioni sui temi più attuali. «Non è vero che non parleremo di guerra, di migranti o di altre questioni globali. Lo faremo con gli ospiti e con approfondimenti. Non ci sarà alcuna censura».
I co-conduttori e gli ospiti
L’attesa resta alta per la rivelazione dei co-conduttori della prima serata, anche se Conti lascia intuire un possibile coinvolgimento di amici come Leonardo Pieraccioni e Giorgio Panariello. Per ora, però, è confermata la presenza di Jovanotti come super ospite.
La seconda serata vedrà Damiano, frontman dei Måneskin, sul palco come ospite, mentre Bianca Balti, Cristiano Malgioglio e Nino Frassica arricchiranno il ruolo di co-conduttori. «Bianca sta mostrando con forza la normalità della vita che continua nonostante le difficoltà, e poi ci saranno il colore di Malgioglio e l’ironia di Frassica».
La terza serata sarà al femminile, con Katia Follesa, Elettra Lamborghini e Miriam Leone al fianco di Conti. Per le ultime due serate, spazio a Geppi Cucciari e Mahmood, mentre la finale sarà affidata ad Alessandro Cattelan e Alessia Marcuzzi.
Un Festival condiviso
La filosofia del Festival di Conti si rifà alle parole di Ezio Bosso: «La musica, come la vita, si fa insieme». Un approccio che sottolinea il desiderio del conduttore di condividere il palco con amici e colleghi.
Le polemiche non mancano
Anche quest’anno non si sfugge alle critiche. Sulla questione di Giorgia, in gara e testimonial di uno sponsor del Festival, Conti è lapidario: «Il suo contratto scade il 15 gennaio, non c’è alcun problema».
Altre controversie riguardano Emis Killa e le sue amicizie con gli ultrà: «Non sono un giudice, io scelgo le canzoni». E, infine, Tony Effe e il suo controverso testo: «Non credo sia un problema, ma è sempre meglio che le mani non si alzino contro nessuno».
A che ora si dorme?
La domanda più importante resta: a che ora finirà ogni serata? Conti rassicura: «Mi auguro di finire intorno all’una. Se arriverò alle due di notte, significherà che avrò sbagliato qualcosa».
Sanremo 2025 promette di unire musica, riflessione e spettacolo, con l’obiettivo di regalare al pubblico un’esperienza unica.