Salone del mobile 2022: sessant’anni e non sentirli. Ecco la guida per non perdere i migliori eventi

“Spesso si costruiscono eventi intorno agli anniversari per renderli speciali e caricarli di significato. Oggi non ce n’è bisogno. La pandemia e lo scenario internazionale ci impongono una riflessione profonda sul senso di questa sessantesima edizione” afferma Maria Porro, Presidente del Salone del Mobile.Milano “Stiamo sperimentando nuovi modi di lavorare,viaggiare, abitare. Una quotidianità da ricostruire che ci sfida e che ci spinge a reiventarci.Un intero settore sta già lavorando per dare delle risposte su come gli spazi che viviamodebbano adattarsi ai cambiamenti. Questo Salone è finalmente l’occasione per condividerle”.

Sessant’anni e non sentirli. Si inaugura oggi la 60° edizione del Salone del Mobile nei 20 padiglioni del polo fieristico di Rho Fiera, con un totale di 2.173 espositori , il 27% dei quali stranieri, provenienti da Europa, Stati Uniti e Canada, ma anche da Arabia Saudita, India, Sud Est Asiatico e Estremo Oriente.

Si tratta di un’edizione storica, non solo per i numeri di attori in gioco, ma anche perché torna in presenza dopo due anni di pandemia con alcuni appuntamenti “tradizionali”: dal Salone Internazionale del Mobile e il Salone Internazionale del Complemento d’Arredo e Workplace3.0, fino alle biennali EuroCucina, con l’evento collaterale FTK: Technology For the Kitchen e il Salone Internazionale del Bagno; da S.Project, spazio trasversale ai diversi ambiti del progetto che ha debuttato con grande successo nel 2019, al SaloneSatellite, quest’anno presente nei padiglioni 1/3, con i suoi 600 talenti under 35 e il tema “Progettare per i nostri domani” dedicato alla sostenibilità.

programma espositivo si aggiungono due mostre tematiche ADI, legate alle biennali, DESIGNin the Kitchen e DESIGNin the Bathroom, l’installazione “Design with Nature” curata da Mario Cucinella e un programma di Talk condotti da Maria Cristina Didero, Beatrice Leanza e Chiara Alessi (tra i protagonisti: Mario Cucinella, Daan Roosegaarde, Victoria Siddall, Eva Feldkamp, Liam Young, Anab Jain, Marjan van Aubel e Makkox). Da segnalare, infine, dal 7 giugno al 17 giugno, nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, La Scatola Magica: un’installazione audiovisiva site-specific dedicata a 11 principi istituzionali che sono, da sempre, impressi nel suo dnadi cui parlano altrettanti registi italiani.

Ma l’edizione 2022 sarà unica anche perché si propone come un’occasione per portare bellezza a una società alla ricerca di punti fermi e di (ri)partenza, un momento di dialogo e confronto per ragionare insieme sulle capacità generative del progetto e sul ruolo dell’intero sistema arredo. Prodotti d’eccellenza, ma anche di design necessario e responsabile, saranno i protagonisti del Salone, un evento globale che, partendo da Milano, si proietta in tutto il mondo con un valore di Umanità in senso lato che abbatte i confini.

Se per quasi due anni il mondo si è chiuso in casa, la casa non si è fermata. Anzi, è stata attraversata da movimenti, riflessioni, prese di coscienza, rivelazioni, emozioni, nuovi scopi e differenti ragioni che hanno trasformato i bisogni, rendendoli più “a dimensione di uomo”. L’esigenza percepita è avere spazi confortevoli, conviviali e funzionali con un approccio trasversale green, rispettoso della materia e dell’ambiente. Gli oggetti devono creare un’atmosfera, suscitare emozioni e permettere allo spazio di risuonare delle persone che vi abitano. Le tendenze vanno dal less is more, all’extrabold, dall’organico allo scultoreo, senza mai tradire comfort, efficienza e funzionalità. Anche le palette sono varie, con preferenza per le nuance naturali e soft. I materiali rispettano l’ambiente, siano essi legni recuperati, rari o sofisticati, plastiche riciclate o nuovi composti. Le finiture sono preziose e precise, i tessuti avvolgenti e dotati di tattilità estrema. C’è la riscoperta di tecniche e saperi artigianali, la volontà di mescolare artigianato e industria. Gli arredi 2022 vogliono essere accarezzati, con l’occhio, ma soprattutto con la mano. E, come non mai, invitano all’uso vero, reale, non decorativo.

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