“Apnea da un po’” non è solo un singolo. È uno specchio. Un respiro trattenuto collettivo che racconta la fatica di vivere oggi.
Dal 25 aprile, Rkomi torna a prendersi il suo spazio – quello che non ha mai davvero abbandonato – con un brano che sa di ritorno alle origini.
Urban, crudo, personale. “Apnea da un po’” è una confessione che suona come un urlo sommesso: un’immersione senza bombole nella profondità di un disagio generazionale che non si può più fingere di ignorare.
Il ragazzo cresciuto tra le periferie milanesi e i sogni troppo stretti per un quartiere solo, oggi si guarda indietro con occhi diversi. Se la sua prima musica raccontava la voglia di scappare a tutti i costi, oggi Rkomi fotografa quello che succede quando non riesci più nemmeno a correre: resti fermo, immobile, con l’acqua che sale.
“Apnea” è la sensazione di chi si sente paralizzato dalla realtà.
Di chi cresce e scopre che le certezze sono traballanti, che la spensieratezza ha lasciato spazio a un’ansia sottile e persistente.
Nel testo si rincorrono immagini di una giovinezza incosciente – fatta di corse notturne, di amori vissuti come battaglie – che oggi si trasforma in una consapevolezza più amara, più adulta.
C’è solitudine. C’è la paura di non essere abbastanza. C’è il peso delle aspettative, proprie e altrui.
E c’è quella verità scomoda che pochi artisti della sua generazione hanno il coraggio di cantare senza filtri: non sempre si cresce diventando invincibili. A volte si cresce imparando a convivere con il dolore.
Il sound di “Apnea da un po’” è essenziale, pulsante, viscerale.
Le sonorità urban tornano protagoniste, come nei primi passi della carriera di Rkomi, ma con una maturità nuova: ogni beat sembra scandire un pensiero, ogni parola è un macigno che sfonda il silenzio.
È un ritorno, certo. Ma anche una nuova partenza.
Una fotografia generazionale in cui è impossibile non riconoscersi, almeno un po’. Perché chiunque abbia mai provato quella morsa al petto, quella voglia di respirare a pieni polmoni senza riuscirci, sa che “Apnea da un po’” non è solo la canzone di Rkomi: è la nostra.