Lunedì 5 maggio, ore 20.45. Milano si prepara ad accogliere una delle sue voci più iconiche, un simbolo che ha attraversato epoche, mode, rivoluzioni musicali e cambiamenti generazionali senza mai perdere la forza del suo inconfondibile timbro.
Al Teatro Manzoni va in scena Un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro, lo spettacolo-evento che segna il ritorno sul palco di Rita Pavone, in una forma inedita, ibrida, profondamente sua: un talk musicale, una confessione in musica, un’autobiografia cantata.
Sarà Giampiero Mughini, voce critica e memoria vivente del nostro Paese, a fare da fil rouge tra racconti e canzoni, guidando il pubblico lungo le tappe straordinarie di una carriera che ha sfidato il tempo. Dai primissimi successi degli anni Sessanta – quando Rita diventava il fenomeno che nessuno poteva ignorare – fino alle scelte più coraggiose degli ultimi anni, il racconto si snoderà tra ricordi, aneddoti e riflessioni, con la leggerezza e la profondità che solo chi ha vissuto intensamente può regalare.
A rendere ancora più intima e vibrante l’atmosfera, ci saranno Riccardo Bertuzzi alla chitarra e Fabio Gangi al pianoforte: due presenze eleganti e discrete, capaci di costruire, nota dopo nota, la colonna sonora perfetta per una diva che non ha mai smesso di reinventarsi.
“Mi piace mettermi in gioco,” confessa Rita Pavone. “Spiazzare, sorprendere. Dare al pubblico ciò che ama, ma anche ciò che non si aspetta. Quando ho pensato a un titolo per questi live, mi è tornata in mente una frase che sento profondamente mia. È tratta da A muso duro, il brano immortale di Pierangelo Bertoli: Un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro. È il mio manifesto. È la mia bussola.”
Non aspettatevi un concerto tradizionale. Questa è una serata pensata come un incontro raro: con la storia, con la musica, con una donna che ha saputo essere, sempre, fuori dagli schemi. Rita Pavone non celebra il passato: lo rilegge, lo attraversa, lo accende con una luce nuova. E mentre lo fa, ci mostra che il futuro può avere la voce di chi ha saputo rimanere fedele solo a sé stessa.
Una notte da vivere dal primo all’ultimo applauso. Una notte per ricordare, e per guardare avanti.