Retrospettiva: “Il vecchio e il mare” il grande classico di Ernest Hemingway che caratterizza un’epoca

Il vecchio e il mare” non è solo il capolavoro di Ernest Hemingway, grazie al quale vinse il Nobel, ma anche uno dei romanzi più noti e apprezzati della letteratura internazionale.

In poche pagine è racchiuso un pensiero di vita che caratterizza un’epoca ma nello stesso tempo sembra appartenere un po’ a tutte. Composto nella seconda metà del Novecento, racchiude la solitudine, e nello stesso tempo la pace e calma, di un uomo divenuto ormai un elemento solo con la natura; nello specifico il mare.

Santiago, il protagonista, è un povero pescatore rimasto vedovo e con la passione per il baseball che, per vivere, si trova a dover lasciare ogni mattina le coste cubane in direzione delle acque del Golfo, evidentemente quello del Messico, ma il quale, nonostante l’esperienza, non pare essere fortunato come gli altri suoi colleghi; è spesso, infatti, ormai costretto a dover rientrare in porto senza che la sua barca mostri i segni di una pesca fruttuosa, finché non arriverà quel giorno di settembre in cui catturerà un enorme pescespada. Poco importa se durante il ritorno a riva, dopo alcuni giorni trascorsi in mare a combattergli contro, lo stesso pesce sia stato nel frattempo divorato quasi interamente dagli altri; ciò che più di ogni altra cosa si coglie nel racconto è la forza e determinazione di un uomo che, pur rispettandola, si trova ad affrontare la natura e ne esce in qualche modo vittorioso. L’orgoglio, che nella sua vita ormai sembrava messo da parte, ne risulta intatto, a dimostrazione che, pur se magro e con addosso tutti i segni di una vita vissuta intensamente, è ancora forte.

La solitudine di Santiago, che ormai usa parlare da solo, è rotta dalla compagnia di Manolin, il ragazzo al quale ha insegnato a pescare fin da quando era un bambino e che, nonostante il divieto dei genitori nel proseguire il lavoro col vecchio per via dei suoi ripetuti insuccessi, continuerà a frequentare. E’ con il ragazzo che Santiago parlerà di ciò che più gli piace e delle sue avventure, soprattutto quelle in Africa.

La narrazione scorre piuttosto veloce, nonostante le digressioni, e rivela una profonda conoscenza e rispetto del mare e ciò che è ad esso legato.

Si evince, infine, un certo attaccamento alla vita nel senso ampio del termine che a volte è anche rassegnazione e, in conclusione, non si può non tifare per il vecchio, il quale è un po’ parabola dell’affermazione della convinzione sulle forze negative.

Consigliato a chi ama il mare e  le storie epiche e al tempo stesso riflessive

Patrizia Pecoraro

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