C’è un momento, nella storia della musica, in cui una canzone smette di essere solo un brano e diventa un manifesto. È il caso di Nel Blu (Lettera ai Padroni della Terra), il nuovo singolo dei Negrita, che oggi squarcia il velo dell’indifferenza con il suo incedere ribelle e la sua lirica tagliente. Il pezzo, anticipazione dell’album Canzoni per Anni Spietati in uscita il 28 marzo per Universal/USM, è più di una semplice traccia: è una lettera aperta, un grido di consapevolezza rivolto a chi detta le regole del mondo.
Un rock senza compromessi, tra denuncia e speranza. Se Masters of War di Bob Dylan puntava il dito contro i mercanti di morte negli anni ’60, Nel Blu porta la lotta su un nuovo fronte: quello delle coscienze. Siamo nell’era dell’iperconnessione e della disinformazione, dove la verità è un campo di battaglia. I Negrita, con il loro sound ruvido e pulsante, non si limitano a denunciare, ma trasformano la protesta in una sorta di inno generazionale, capace di scuotere anche i più disillusi.
“Siamo piuttosto orgogliosi di questo pezzo. In qualche modo è forse anche il più rappresentativo del disco e non è un caso che lo apra.” – Negrita
Un video manifesto: tra inchiostro, carta e rivoluzione. Il videoclip, girato da Saverio Tavano a Messina per Italy Unlocked Films, è un’ode visiva alla forza delle parole. In una tipografia, luogo in cui la verità si stampa e si diffonde, due operai compongono un messaggio di resistenza. Vecchi televisori trasmettono immagini di guerra e povertà, mentre il blu – simbolo di speranza e cambiamento – inizia a insinuarsi tra rulli e caratteri mobili.
E poi ci sono loro, i bambini. Piccoli ribelli in bicicletta che raccolgono la lettera e la lanciano nel vento, sul mare, verso un futuro che non vogliono più subire. Infine, i Negrita entrano in scena: lo spazio è vuoto, il messaggio è stato consegnato. La rivoluzione è in atto.
Un invito all’azione: la musica diventa movimento. Ma i Negrita non si fermano alla denuncia: chiamano il loro pubblico a diventare parte di questo atto di ribellione. Con il lancio del singolo, arriva anche una call to action: chiunque può diffondere il messaggio, indossando la t-shirt con il testo del brano, applicando sticker su oggetti personali e condividendo il proprio contributo sui social. Un passaggio di testimone, un gesto semplice ma potente, per trasformare la musica in un atto collettivo.
I Negrita tornano con un rock viscerale e necessario, una canzone che non si limita a essere ascoltata, ma chiede di essere vissuta. Il messaggio è lanciato. Il resto è nelle mani di chi è pronto a raccoglierlo.