Quest’anno, più che mai, gli italiani hanno deciso di accendere il Natale prima del tempo. Tra lucine che spuntano già a metà novembre e alberi che brillano ben prima dell’8 dicembre, la tradizione del “fare presto” si è trasformata in un fenomeno culturale e psicologico. Non è solo entusiasmo per le feste: è il bisogno profondo di ritrovare calore, leggerezza e controllo in un periodo di incertezza emotiva e sociale.
Secondo una ricerca condotta dall’Istituto di Psicologia Emotiva, chi anticipa i rituali natalizi mostra una tendenza a ricercare stabilità affettiva e conforto psicologico. “Il Natale funziona come una bussola interiore — spiega la psicologa clinica Laura Bellandi —. Iniziare prima ad addobbare la casa significa voler prolungare la sensazione di protezione e appartenenza, come se le luci esterne potessero illuminare anche le zone d’ombra dentro di noi.”
L’atto di preparare la casa, scegliere le decorazioni e costruire un’atmosfera di festa, è per molti una forma di auto-terapia domestica. “Non è solo una questione estetica — continua Bellandi — ma un rituale di auto-cura e gratificazione immediata. In un’epoca in cui tutto è incerto, sistemare le lucine sull’albero diventa un modo per dire: ‘Qui, ora, sto bene’. È un gesto che restituisce continuità, controllo e memoria affettiva.”
Anche lo psicologo comportamentale Andrea Mariani conferma il valore psicologico dell’anticipo natalizio: “Il cervello risponde ai colori caldi e alla luce con un rilascio di dopamina, la cosiddetta ‘dopamina delle luci’, che genera un piccolo picco di piacere e serenità. È la stessa reazione che si ha guardando un tramonto o accendendo una candela profumata: sono stimoli che ci ancorano al presente e ci fanno sentire vivi.”
Lo studio rivela anche che il 65% degli italiani che decorano in anticipo dichiara di sentirsi più ottimista, mentre il 52% parla di un “effetto terapeutico immediato” dopo aver addobbato casa. “Decorare prima — aggiunge Mariani — è come mettere una pausa nel tempo, creare una piccola bolla di benessere in cui rifugiarsi prima che arrivi la corsa frenetica delle feste. È un modo per costruire felicità, non solo aspettarla.”
In fondo, anticipare il Natale non è una fuga dalla realtà, ma un modo per abbracciarla con più dolcezza. E se un albero acceso a novembre può renderci più sereni, allora forse — come dice la psicologia — non è troppo presto per essere felici.




