Massimo Ranieri: standing ovation e l’abbraccio al pubblico per: “Tutti i sogni ancora in volo” che ha conquistato il Teatro degli Arcimboldi

Milano si è lasciata travolgere da un’ondata di emozioni senza tempo. Ieri sera, venerdì 10 Ottobre, il Teatro Arcimboldi completamente sold out è stato il cuore pulsante di una celebrazione musicale e teatrale indimenticabile, firmata Massimo Ranieri. Con “Tutti i sogni ancora in volo”, l’artista ha regalato al pubblico un viaggio tra passato e presente, capace di intrecciare la memoria di una carriera straordinaria con la vitalità di chi non smette mai di reinventarsi.

Sin dalle prime note, l’atmosfera è stata quella delle grandi occasioni: il pubblico, composto da generazioni diverse, ha accolto Ranieri con un’ovazione calorosa, come si accoglie un vecchio amico che torna a casa. La sua voce, ancora potente e luminosa, ha attraversato brani che hanno fatto la storia della musica italiana: Erba di casa mia, Perdere l’amore e soprattutto “Rose rosse”, accolta da un coro unico della platea che ha trasformato il teatro in una grande festa collettiva.

 

Ma lo spettacolo non è solo musica. Ranieri non smette mai di strizzare l’occhio alla tradizione umoristica napoletana, con quel gusto irrinunciabile che lo accompagna da sempre, capace di alleggerire persino i momenti più solenni. Non mancano i colpi di teatro, le sorprese inattese, gli spiazzamenti scenici che solo un artista del suo calibro può concedersi con naturalezza. In scena, il pubblico ha visto un “Massimo Ranieri al 100%” — o, come qualcuno ha detto sorridendo in sala, un “100% Massimo Ranieri”. Un interprete autentico, che si concede senza filtri, con il meglio del suo repertorio di ieri e di oggi.

Tra i momenti più intensi, la sua interpretazione di “Lettera al di là dal mare”, il brano portato al Festival di Sanremo 2022, accolto con emozione e applausi sinceri. Una canzone che chiude la tracklist dell’album Tutti i sogni ancora in volo, pubblicato nel novembre 2022, un progetto che ha visto grandi firme scrivere per lui: da Pino Donaggio a Ivano Fossati, da Bruno Lauzi a Giuliano Sangiorgi, senza dimenticare l’ultima, preziosa collaborazione con Gino Vannelli.

La regia ha reso tutto ancora più avvolgente: scenografie essenziali, giochi di luce sofisticati, momenti di danza e incursioni teatrali che hanno reso vivo ogni passaggio. Il culmine è arrivato quando Ranieri ha spento gli strumenti per intonare a cappella “Perdere l’amore” una delle sue melodie più iconiche. In quel silenzio denso, l’emozione si è fatta tangibile, sciogliendosi poi in un applauso liberatorio e interminabile.

Il finale è stato un trionfo: l’artista ha ringraziato Milano con parole che hanno commosso la platea — “I sogni non finiscono mai, basta avere il coraggio di inseguirli” — e ha lasciato il palco tra cori, standing ovation e fiori lanciati dai fan. L’energia della sala era palpabile, come se nessuno volesse che quella magia terminasse.

Quella di Ranieri è una lezione d’arte e di vita che lo stesso artista ha raccontato anche nel salotto digitale di Domanipress, dove ha condiviso una riflessione che sembra essere la chiave di lettura della sua carriera e del suo spettacolo:

Nello spettacolo così come nella vita per perseguire un obiettivo è importante avere tanta autodisciplina, perché è facile perdersi, e poi è essenziale avere il riferimento dei buoni maestri che riescono ad ispirarti”.
L’intervista completa è disponibile qui.

Tra quei maestri c’è stata anche Anna Magnani, che lo incoraggiò agli inizi della carriera con un consiglio che Ranieri porta ancora con sé come bussola: non perdere mai l’autenticità, non piegarsi mai ai compromessi facili, ma restare fedele alla propria arte e alla propria umanità. Una lezione che traspare in ogni sua esibizione e che ieri sera è diventata palpabile, come se il fantasma benevolo della grande attrice vegliasse da dietro le quinte.

A 73 anni, Massimo Ranieri continua a essere un esempio raro: non solo un interprete, ma un narratore di emozioni, un uomo che sa trasformare la vita in arte. E  Milano, ieri sera, lo ha incoronato ancora una volta come uno dei grandi protagonisti della nostra cultura popolare.

Quando le luci si sono abbassate, prima di congedarsi, Ranieri si è concesso un gesto semplice ma potentissimo: un abbraccio commosso al suo pubblico, lungo, intenso, quasi a voler suggellare un patto d’amore che dura da più di cinquant’anni. Un abbraccio che ha racchiuso tutte le lacrime, i sorrisi, le voci che lo hanno accompagnato e che continueranno a farlo volare.

Non a caso, di fronte a un tale entusiasmo, l’artista ha annunciato un bis imperdibile nella città meneghina: tornerà al Teatro Arcimboldi il 4 maggio 2026, pronto a far volare ancora i suoi sogni insieme a quelli del suo pubblico. Un appuntamento che si preannuncia già come una nuova, imperdibile notte da standing ovation.

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