Louise Trotter è stata annunciata come nuova direttrice creativa di Bottega Veneta, mentre Matthieu Blazy è stato nominato direttore artistico di Chanel. Due notizie che segnano una svolta per l’industria della moda.
Un talento rivelato a Trieste
La prima volta che il nome di Matthieu Blazy ha catturato l’attenzione della moda internazionale risale al 2006. Finalista alla quinta edizione di ITS (International Talent Support) a Trieste, un concorso fondato da Barbara Franchin, Blazy si presentò con una collezione che già allora rivelava il suo talento unico: una visione in bilico tra sperimentazione e tradizione.
In quell’occasione, vinse il prestigioso premio Maria Luisa, consegnato dalla leggendaria retailer Maria Luisa Poumaillou, ma fu l’incontro con Raf Simons a segnare una svolta decisiva. Simons, in giuria, riconobbe immediatamente il suo talento e lo chiamò a lavorare con lui, dando il via a una carriera stellare.
Da Bottega Veneta a Chanel: un percorso d’eccellenza
Dopo esperienze in case iconiche come Maison Margiela e Céline, Matthieu Blazy ha scritto un capitolo memorabile a Bottega Veneta. Le sue collezioni hanno ridefinito il concetto di lusso artigianale, guadagnandosi il plauso unanime della critica.
Il passaggio a Chanel appare come una naturale evoluzione. La maison parigina, che celebra l’artigianalità e la narrazione, sembra il palcoscenico perfetto per un designer capace di trasformare ogni capo in una storia da indossare.
Louise Trotter: una nuova era per Bottega Veneta
Parallelamente, l’arrivo di Louise Trotter a Bottega Veneta segna un momento cruciale. Dopo il suo straordinario lavoro da Lacoste, dove ha reinterpretato l’heritage del brand in chiave moderna, Trotter si prepara a portare un nuovo capitolo nella storia del marchio italiano. La sua estetica sofisticata e il suo approccio consapevole promettono di consolidare ulteriormente Bottega Veneta come sinonimo di lusso discreto.