C’è una casa, nel cuore di Solarolo, che custodisce sogni, note, lettere mai dimenticate, abiti da palcoscenico e fotografie che odorano di storia. È la casa dove tutto è cominciato. Ed è lì, tra le pareti che hanno visto nascere una voce diventata leggenda, che Laura Pausini ha scelto di scrivere una nuova pagina della sua storia.
Dal 7 settembre 2025 apre ufficialmente il Laura Pausini Museum: una mostra permanente nel luogo che ha cullato l’infanzia e la giovinezza dell’artista italiana più amata al mondo. Solarolo, in provincia di Ravenna, diventa così la nuova Mecca lauriana, la destinazione obbligata per chi – da sempre – si riconosce in quel popolo di fan affezionatissimi, fedeli come un battito.
Non sarà un semplice museo, ma un viaggio immersivo tra premi internazionali, costumi iconici, palchi, ricordi e lati inediti di una carriera che non ha eguali. Dall’emozione di Sanremo ’93 al Grammy, dalla prima stanza dove scriveva le sue canzoni fino al backstage del suo ultimo tour mondiale: ogni angolo racconterà il percorso di una donna che ha fatto del canto la sua lingua madre.
Un progetto che sa di cuore e di casa, perché proprio in quella dimora, prima residenza della famiglia Pausini, ha preso forma anche il Laura Pausini Official Fanclub, fondato nel settembre del 1995. E oggi, a trent’anni esatti dalla sua nascita, Laura regala ai suoi fan il regalo più prezioso: la possibilità di entrare nel suo mondo.
I festeggiamenti per questo anniversario speciale inizieranno il 6 settembre con il PAU PARTY 2025, che accoglierà al Palacattani di Faenza tutti i soci iscritti al portale Laura4U.com. Una festa, certo. Ma anche una celebrazione di trent’anni di amore reciproco, sudore, canzoni urlate sotto il palco e lacrime condivise.
Il Laura Pausini Museum sarà il primo in Italia dedicato a un’artista italiana vivente. Ma, soprattutto, sarà il luogo in cui Laura ha deciso di restare. Anche quando è in tour, anche quando è in silenzio. Perché il suo museo, come le sue canzoni, è un invito sussurrato: “Benvenuti a casa mia.”