Periodo funesto per il mondo del cinema, costernato da addii solenni come quello dato a Sean Connery e al grande “mattatore” Gigi Proietti. Oltre a queste importanti perdite, il mondo dell’arte è stato ulteriormente colpito gravemente dalla chiusura delle sale cinematografiche, dei teatrali e, prossimamente, dei musei. L’articolo che segue esula dai nostri soliti consigli cinefili, ma vuole fare il punto di questa situazione drammatica che il mondo dell’arte sta attraversando.

La pandemia, causata dal virus Covid19, sta mettendo in ginocchio ogni settore produttivo non solo italiano, ma mondiale. Una delle categorie più colpite è sicuramente quella dei gestori di cinema e teatri. Nonostante l’obbligo di mascherina, distanziamento e di prenotazioni all’interno della sala, il Governo ha ritenuto necessario la chiusura del mondo del cinema per arginare la curva dei contagi. Azione che ha portato dietro di sé sdegno e contestazioni da parte di gestori, registi, attori e amanti del cinema. Diciamocelo, la chiusura di cinema e teatri non piace a nessuno, tantomeno quando i dati sui contagi ci dicono che le sale sono tra i luoghi più sicuri e le ricadute economiche che si prospettano sul settore sembrano devastanti. Le proteste per queste nuove misure arrivano da amministratori locali, assessori alla Cultura e tutti coloro che lavorano in questo settore. Anche attori e registi stanno facendo la loro parte, unendosi in alcune petizioni per la riapertura del cinema.

Tra le più importanti troviamo la petizione che porta il nome di Vissi d’Arte, con più di diecimila firmatari. Una lettera rivolta al presidente del Consiglio e al ministro dei Beni culturali e del turismo. Appelli che sottolineano l’importanza della cultura italiana e dei mezzi per garantirla al pubblico. La ricaduta economica sulle sale teatrali e cinematografiche rappresenta un dramma non solo italiano, ma mondiale. Molti cinema si sono dovuti reinventare per poter tenere aperta la propria attività. È il caso della catena cinematografica inglese Odeon che ha deciso di riconvertire le sue sale in modo da poter essere usate per video giocare. Azione molto apprezzata dai più giovani che hanno potuto unire la passione per il cinema e quella dei videogiochi. In Italia, il ministro della cultura, nell’attuale condizione, ha chiesto il sostegno delle reti televisive italiane per la diffusione di contenuti artistici nazionali non più fruibili nelle sale cinematografiche. Appello accolto da molte aziende come Mediaset che ha disposto una nuova programmazione televisiva già dal 10 novembre. Una parte dei cinema italiani hanno adottato la soluzione dello streaming per garantire la visione dei prossimi film e sostenere così la mancata distribuzione delle sale. Una soluzione derivante da un lento avvicinamento al mondo digitale che ha interessato tutti i settori lavorativi nel periodo del lockdown. Dai dati che ogni anno ci vengono forniti, apprendiamo che, con il passare del tempo, il nostro bel paese declina sempre di più dal punto di vista culturale.

Nell’attuale condizione, quello che possiamo fare per la nostra amata cultura è dare il nostro contributo rispettando le regole. Attraverso lo streaming, la revisione di film già noti o la ricerca di pellicole già uscite mai viste è un buon modo per non morire artisticamente prima della futura riapertura. L’attesa è l’unica soluzione per tornare a fruire della magia che il cinema e l’arte regalano ogni volta ad ogni individuo.

Maria Del Vecchio

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Laureata in Lettere Moderne presso l’università G. D’Annunzio, ha conseguito la seconda laurea in Filologia moderna. Insegnante di lettere e amante dell’arte in tutte le sue declinazioni, ha collaborato nell’allestimento di varie rassegne culturali d’arte e vari progetti editoriali letterari e cinematografici organizzando progetti di rivalutazione artistica del territorio.