La pittrice Artimisia Gentileschi, una tra le prime donne della storia a combattere contro le discriminazioni di genere, rivive su Netflix

Dal 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, sulle piattaforme Chili e Amazon Prime Video è disponibile il docufilm “Artemisia Gentileschi, Pittrice guerriera”.

Diretto dal regista Jordan River e interpretato da Angela Curri, il film vuole ripercorrere la vita di Artemisia Gentileschi, la prima pittrice donna della storia, divenuta un simbolo del femminismo mondiale per il suo carattere forte e la strenua difesa della propria dignità professionale. Raramente, infatti, nell’antichità veniva insegnata alle fanciulle l’arte della pittura, considerata troppo impegnativa e destinata a soli uomini. Eppure, se andiamo a scandagliare il vasto panorama artistico compaiono di tanto in tanto figure femminili, alcune delle quali sono diventate celebri. Sono soprattutto figlie di pittori, come Marietta Tintoretto che il padre faceva vestire da bambino per portarla in bottega, ma è nel Seicento che il fenomeno si intensificò con personalità di rilievo come Fede Galizia e appunto Artemisia, figlia del pittore Orazio Gentileschi.

La pellicola inizia a raccontare la storia della giovane pittrice a partire da alcuni dei suoi più celebri capolavori (“Davide con la testa di Golia”, “Giuditta e Oloferne”, “Ester e Assuero”, “L’Adorazione dei Magi”), sottolineandone l’ispirazione caravaggesca nei giochi di ombre e di luce e nella drammaticità delle figure. Vengono ripercorsi i momenti salienti della sua vita come gli anni vissuti a Roma nella bottega del padre e il trasferimento a Firenze, dove nel 1616 divenne la prima donna ad essere ammessa all’ Accademia delle arti e del Disegno. Alla corte di Cosimo II de’Medici, Artemisia conobbe molti uomini illustri del tempo tra cui Michelangelo il Giovane e Galileo Galilei, grazie ai quali ottenne importanti commissioni. Tuttavia, Il film non si limita a ripercorrere la vita di Artemisia come un mero racconto biografico, ma ci porta a comprendere più a fondo il suo stato d’animo e il suo carattere attraverso le lettere scritte ai committenti, in cui rivendica le sue capacità d’artista pur essendo donna:

“Farò vedere a vostra Signoria Illustrissima quello che sa fare una donna. […] Non perderà con me e ritroverà un animo di cesare nell’animo di una donna”.

Artemisia Gentileschi è stata tra le prime donne della storia a combattere contro le discriminazioni di genere e non è un caso che sia stata scelta proprio questa data per l’uscita del film. Un grave evento in particolare ha segnato profondamente la sua vita e il suo carattere: lo stupro avvenuto da parte dell’amico pittore Agostino Tassi. Nonostante il trauma subito, la giovane pittrice diede prova di possedere grande forza e determinazione, affrontando un duro processo che alla fine condannò il suo stupratore. Grazie al suo spirito e alla pittura, dallo scandalo riuscì a riscattarsi, sia come donna che come artista, realizzando capolavori capaci di toccare il cuore di chi li guarda ancora oggi dopo quattro secoli.

Giulia Salome

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Laureata in Lettere moderne e specializzata in Storia dell’arte con una tesi sui castelli del Molise, docente di Storia dell’arte e immagine. Ama tutto ciò che è artistico, nel tempo libero si diletta a dipingere guidata dall’ispirazione del momento immaginando di essere Van Gogh.