L’arresto di Sean “Diddy” Combs, conosciuto in passato come Puff Daddy, ha segnato l’inizio di un vero e proprio #MeToo nell’industria musicale. Il celebre produttore e rapper è al centro di accuse gravissime che includono traffico sessuale, abusi psicologici e fisici, e manipolazione di donne. Queste accuse sono emerse in seguito a una causa legale intentata dalla sua ex fidanzata Cassie Ventura, che ha accusato Combs di anni di abusi. Anche se la causa si è conclusa con un patteggiamento nel 2023, il caso ha aperto un vaso di Pandora, portando alla luce nuove accuse che risalgono a decenni fa.
Nonostante le pesanti accuse, Combs ha respinto ogni addebito, dichiarando che si tratta di una “caccia alle streghe” orchestrata dai media. Tuttavia, le indagini federali sono ancora in corso, con perquisizioni nelle sue proprietà a Los Angeles e Miami condotte dal Dipartimento di Sicurezza Nazionale nell’ambito di un’inchiesta sul traffico sessuale. L’impatto delle accuse sta scuotendo profondamente il mondo della musica, e molti credono che questo scandalo potrebbe avere conseguenze di lunga durata per altri personaggi influenti coinvolti. L’arresto di Combs ha definitivamente segnato un punto di svolta nella lotta contro l’abuso di potere nell’industria musicale, richiamando alla mente la caduta di altri potenti uomini in settori come il cinema e la musica.