Joan Thiele: la voce sofisticata che porta l’indie a Sanremo: “Ho scritto il brano piangendo”

“Tutto mi intimorisce, ma la mia canzone è solo cuore.”

Joan Thiele arriva sul palco dell’Ariston con la grazia di chi conosce il peso delle parole e il valore del silenzio. Il suo nome è un sussurro nel panorama musicale indipendente, una promessa mantenuta per chi ha seguito il suo percorso fatto di suoni raffinati, melodie sognanti e testi introspettivi. Quest’anno, con Eco, debutta al Festival di Sanremo 2025, portando un pezzo che, come lei stessa racconta, è nato in un momento di pura vulnerabilità:

“L’ho scritta un anno fa, quasi nata da sola, perché ho iniziato a scriverla piangendo. È stato emotivamente forte. È un brano che parla dell’importanza di difendere sempre le proprie idee e attraversare la paura. Se fosse un’immagine, potrebbe essere una bellissima chitarra elettrica.”

Joan Thiele non è solo una cantautrice, è un viaggio. Nata nel 1991 a Desenzano del Garda, con radici che affondano tra l’Italia, l’Inghilterra e la Colombia, la sua musica è un raffinato intreccio di pop, soul ed elettronica, un sound che sfugge alle definizioni ma lascia un segno indelebile. Il suo talento emerge sin dagli esordi, con brani come Save Me e Taxi Driver, che le hanno garantito un posto tra le voci più interessanti della scena indie italiana.

Sanremo, per lei, è una sfida. Un palco che incute rispetto, ma anche un’opportunità per mostrare il suo mondo sonoro a un pubblico più vasto. La serata delle cover la vedrà duettare con Frah Quintale in un’interpretazione intima di Che cosa c’è di Gino Paoli, scelta che conferma il suo gusto raffinato e la sua capacità di reinterpretare la tradizione con uno sguardo moderno.

“Sono grata per questa esperienza, per me è un viaggio dentro la mia musica e dentro me stessa. Porto sul palco tutto quello che sono, senza filtri.”

Con la sua eleganza discreta e una voce che sembra venire da un’altra epoca, Joan Thiele porta a Sanremo un’anima musicale autentica, fatta di atmosfere sospese e suoni evocativi. In un festival dove la competizione è feroce, la sua presenza è un soffio di raffinata intensità, il segreto meglio custodito della scena indie che, forse, è pronto per essere svelato al grande pubblico.

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