In libreria “I bagnanti” di Rocco Anelli un romanzo che si guarda come un film

Un romanzo “involontario, scritto dagli stessi personaggi che racconta“. Così Rocco Anelli, racconta “I bagnanti”, volume edito da Les Flaneurs Edizioni, una piccola casa editrice nata nel 2015 con l’obiettivo di diffondere la cultura letteraria in ogni sua forma, dalla narrativa alla poesia fino alla saggistica, con indipendenza di pensiero e occhio attento alla qualità e contro l’editoria a pagamento.

Difficile racchiudere in un recinto questo romanzo del giovane Rocco Anelli, 23 anni, che esordisce nella letteratura, ma ha al suo attivo una carriera come musicista, maestro in canto lirico, autore di musiche per film, utilizzate anche in cortometraggi del Columbia College di Chicago. È anche autore e regista di un cortometraggio, “I gemelli“, selezione ufficiale del Festival del Cinema Europeo per la sezione Puglia Show. Il progetto ambizioso ma riuscito di questo romanzo è quello di raccontare il passaggio dall’adolescenza all’età adulta di un gruppo di giovani, anche attraverso una piccola galleria di opere d’arte con storie di statue, dipinti e affreschi.

L’olio su tela della Zattera della Medusa di Théodore Géricault, l’affresco raffigurante la Sibilla Delfica di Michelangelo Buonarroti, la Venere allo Specchio di Diego Velázquez e sculture come il Ratto delle Sabine di Jean de Boulogne (Giambologna), Paolina Borghese Bonaparte come Venere Vincitrice e il Pugilatore Creugante di Antonio Canova e tante altre, evocate anche nei titoli dei sei capitoli. Ma al di là delle evocazioni artistiche, che si esplicitano anche in una serie di fotografie (presumibilmente dello stesso Autore) di giovani corpi colti in movimento e nei dettagli, è sulla scoperta dei sensi dei ragazzi sulla soglia tra l’adolescenza e l’età adulta, pronti a spiccare il salto, con le sue conseguenze anche tragiche, che si concentra il racconto di Rocco Anelli, che riesce a sorprendere il lettore con una scrittura molto moderna e poetica, a tratti essenziale, ma sempre evocativa, con un racconto che si guarda e si legge, su vari livelli e sa andare anche in profondità, con spunti di riflessione che lascia affiorare nella mente del lettore, alla fine.

“I bagnanti” sono dieci ragazzi che cercano disperatamente di diventare grandi, attraverso prove di coraggio e riti di iniziazione, immersi nell’acqua e nella luce, a simboleggiare la rinascita e la voglia dei disfarsi della loro immaturità. Raccontati con i loro nomignoli, il Riccio, il Pugile, Mezzalira, Arpione, Anguilla, la Pizia, Romolo, pagheranno caro il passaggio dall’innocenza dell’infanzia a quelle terre inesplorate ma per loro irresistibili che portano all’età adulta , terre misteriose in cui conosceranno il sesso, l’erotismo, sperimenteranno sulla propria pelle i sensi, il sogno, l’amore, ma anche la corruzione, la tragedia e la morte. Perché, come dice a un certo punto Elio, detto il Riccio: “Il segreto è dietro la paura” non era solo un sibillino gioco di parole. Ora gli sembrava assumere una forma chiara, un senso attuale e urgente.

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