Dopo aver fatto impazzire i fan con le sue leggendarie “ova alla Jova”, Lorenzo Cherubini torna a sorprendere. Stavolta, niente frittate né gag: il nuovo rito del post-concerto è un bicchiere di succo di rapa rossa, sorseggiato con aria complice davanti allo specchio del camerino e condiviso con i fan su Instagram. Nessuna ironia, nessun filtro vintage: solo il cantante, il suo bicchiere rosso rubino e una dichiarazione che suona quasi come una rivelazione.
“Succo di rapa rossa. Mi hanno detto che fa molto bene dopo i grandi sforzi, fa recuperare. Lo bevono anche i ciclisti professionisti alla fine delle tappe, quindi mi fido”.
Il succo dei campioni
La scena è andata in onda poco dopo il concerto di Roma, in una storia che ha subito fatto il giro dei social. Perché se lo dice Jova, c’è da crederci: il succo di rapa rossa, già noto tra gli sportivi per le sue proprietà rigeneranti, potrebbe ora diventare un nuovo must anche tra chi, più che pedalare, corre sotto palco per ballare fino all’ultimo bis.
Facile da preparare, 100% naturale e con un’aria un po’ mistica – tra medicina antica e pozione segreta – la bevanda si guadagna così un posto nel backstage della musica italiana. E con il suo endorsement, Jovanotti potrebbe aver appena lanciato il nuovo “superdrink” da tour.
Una Roma che canta, ride e ricorda
Ma la serata romana è stata anche l’occasione per una rimpatriata d’eccezione. Tra il pubblico, seduti fianco a fianco tra cori e cellulari al cielo, c’erano il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, Tommaso Paradiso, Gazzelle, Claudia Pandolfi, Anna Foglietta e Paola Minaccioni. Una platea trasversale, tra politica, cinema e pop italiano.
E proprio con il sindaco Gualtieri, Jovanotti ha scambiato un aneddoto carico di nostalgia:
“Facendo due chiacchiere, abbiamo scoperto che il primo concerto che sono andato a vedere, nell’81, di Pino Daniele, è stato anche il suo primo concerto. In pratica io e il sindaco Gualtieri siamo venuti al Palaeur nell’81 a vedere quello che è stato per tutti e due il primo concerto”.
Quella notte a Roma
Un ricordo che Lorenzo racconta con affetto e quel tocco da eterno adolescente che lo contraddistingue.
“Fu una notte rocambolesca. Avevo inventato una balla ai miei, perché mio padre non mi ci avrebbe mai mandato a 15 anni a vedere un concerto da solo. Nessuno ci voleva venire, allora ho inventato ai miei che andavo a dormire a casa di un mio amico, invece sono andato al concerto. Ho dovuto girare per Roma tutta la notte, sono tornato il giorno dopo tranquillo, all’ora di pranzo, raccontando che avevo dormito da Stefano. Invece ero venuto a vedere Pino Daniele. Ero rimasto ad aspettare l’alba, da solo, vicino piazza San Pietro, poi ho preso l’autobus e sono andato a scuola”.
Succo di rapa rossa, leggende musicali e notti romane in fuga da casa: il segreto di Jovanotti non è solo una bevanda. È un modo di essere. Ribelle, curioso, vitale. E sempre, rigorosamente, con la musica nel cuore.