Il Piano Transizione 5.0: la nuova leva strategica per l’innovazione e la sostenibilità delle imprese

Il Piano Transizione 5.0 rappresenta un passaggio cruciale nella strategia nazionale per sostenere le imprese italiane nei percorsi di digitalizzazione e transizione energetica. Complementare al Piano Transizione 4.0 e inserito nell’ambito del PNRR e del REPowerEU, il nuovo piano mette a disposizione 12,7 miliardi di euro nel biennio 2024-2025, di cui 6,3 miliardi dedicati agli investimenti che favoriscono una riduzione concreta dei consumi energetici.
Questa misura, più che un incentivo fiscale, è uno strumento di politica industriale: punta a rafforzare la competitività del tessuto produttivo italiano, sostenendo concretamente l’adozione di tecnologie avanzate, modelli produttivi più efficienti e fonti di energia rinnovabile.

Il quadro normativo di riferimento

Il Piano è stato istituito con l’art. 38 del Decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19, poi convertito dalla Legge 29 aprile 2024, n. 56, e trova attuazione attraverso una serie di decreti interministeriali e direttoriali che ne definiscono modalità, requisiti e benefici. La Piattaforma “Transizione 5.0”, attiva dal sito del GSE, è lo strumento attraverso il quale le imprese gestiscono tutte le fasi di prenotazione e conferma del credito d’imposta.
Importanti novità sono state introdotte con la Legge di Bilancio 2025, che ha ampliato l’ambito di applicazione del beneficio, semplificato le procedure e previsto la cumulabilità con tutte le altre agevolazioni, anche quelle finanziate da fondi europei, a patto che non si sovrappongano sulle stesse voci di spesa.

Come funziona il credito d’imposta

Il cuore del Piano Transizione 5.0 è un credito d’imposta proporzionale agli investimenti effettuati nel biennio 2024-2025, riconosciuto a fronte di una riduzione dei consumi energetici del 3% della struttura produttiva o del 5% dei processi interessati. Sono incentivati investimenti in beni materiali e immateriali 4.0, software per il monitoraggio energetico, impianti per l’autoproduzione di energia rinnovabile (escluse le biomasse) e persino spese per la formazione del personale, entro il limite del 10% del valore dell’investimento.

Il beneficio fiscale varia in base alla dimensione dell’investimento e alla percentuale di risparmio energetico ottenuta, con aliquote che arrivano fino al 45% per investimenti fino a 10 milioni di euro. Per investimenti superiori, le percentuali si riducono (fino a un massimo del 15%), ma restano comunque interessanti in ottica di ottimizzazione dei costi e riduzione dell’impatto ambientale.
Procedure, piattaforme e documentazione

L’accesso al credito è subordinato a un iter ben preciso: le imprese devono presentare una certificazione “ex ante” da parte di professionisti abilitati (EGE, ESCo o tecnici qualificati) per attestare la riduzione dei consumi prevista, e una successiva certificazione “ex post” a lavori conclusi, per confermare l’effettiva realizzazione degli investimenti.
Tutte le comunicazioni devono avvenire tramite la piattaforma GSE, che regola anche le tempistiche per la prenotazione, il pagamento degli acconti (minimo 20% del valore dell’investimento), e l’invio della comunicazione di completamento progetto.
Il credito è utilizzabile in compensazione tramite modello F24, ed eventuali importi non fruiti entro il 2025 potranno essere spalmati in cinque quote annuali.

Le novità della Legge di Bilancio 2025

Le recenti modifiche normative rendono il Piano ancora più vantaggioso e accessibile. Oltre alla già citata estensione della cumulabilità, la Legge di Bilancio ha unificato le fasce di investimento fino a 10 milioni di euro, semplificandone la gestione e applicando direttamente le aliquote più elevate.
Particolare attenzione è stata rivolta anche agli impianti fotovoltaici, con maggiorazioni specifiche per i moduli ad alta efficienza. Inoltre, due semplificazioni importanti facilitano l’accesso al credito anche in caso di sostituzione di macchinari obsoleti e per investimenti realizzati tramite contratti EPC con ESCo certificate.

Un’opportunità per tutte le imprese

Il Piano è accessibile a tutte le imprese italiane, indipendentemente da forma giuridica, settore o dimensione, a patto che non versino in stato di difficoltà e siano in regola con gli obblighi normativi e contributivi. In alternativa, il beneficio può essere riconosciuto anche direttamente alle ESCo certificate per conto dei clienti.
La misura rappresenta un’opportunità strategica per rafforzare la competitività industriale, ridurre i costi operativi e prepararsi alle sfide ambientali e digitali che attendono il sistema produttivo italiano.

Il Piano Transizione 5.0 è molto più di un’agevolazione fiscale: è un acceleratore di innovazione, efficienza e sostenibilità. Le imprese che sapranno cogliere questa occasione, investendo in tecnologia, risparmio energetico e formazione, avranno un vantaggio competitivo concreto.
Per questo, come banker, il mio consiglio è semplice: analizzate subito le opportunità offerte dal piano, valutate la vostra capacità di investimento e affiancatevi a consulenti e partner qualificati, come banca illimity. Il futuro della vostra impresa si costruisce oggi, un investimento strategico alla volta.

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