“Ho picchiato tutti i miei ex”: il caso Belen e il grande tabù della violenza femminile

C’è un passaggio dell’intervista di Belen Rodriguez a Belve che dovrebbe inquietare più di quanto abbia divertito: “Il mio difetto più sgradevole? Sono aggressiva, manesca. Quando mi parte la sudamericana… i miei fidanzati li ho menati tutti. Quello che ne ha prese di più? Stefano De Martino.

Parole pronunciate senza tremito nella voce, accolte dal pubblico come battuta di colore, come se raccontare di aver colpito un partner fosse una scena da commedia. Eppure dietro quell’ammissione c’è qualcosa che scotta. Perché se fosse stato un uomo a dichiarare di aver “menato tutte le sue compagne”, oggi parleremmo di scandalo nazionale, di cancellazione televisiva, di indignazione collettiva.

Invece, quando la violenza è donna, resta confinata nell’aneddoto. Si sorride, si minimizza, si accetta quasi come carattere “passionale”. È qui che la nostra società inciampa. Perché un vaso lanciato, un cactus addosso, un graffio lasciato dopo una lite non sono folclore latino, ma atti di violenza domestica.

La contraddizione è lampante: l’Italia che lotta – ancora troppo poco – contro il femminicidio sembra cieca davanti all’altra faccia della medaglia. Gli uomini vittime di aggressioni sono invisibili, quasi ridicolizzati. Eppure un gesto violento resta tale, a prescindere da chi lo compie.

Non è una questione di “pari dolore”, né di bilanciamenti forzati tra i generi. È una questione di principio universale: se diciamo che la violenza è inaccettabile, allora deve esserlo sempre. Senza eccezioni. Senza risatine. Senza spettacolarizzazione.

La leggerezza con cui Belen ha raccontato di aver alzato le mani ci mostra quanto sia profondo il nostro pregiudizio culturale: crediamo che la violenza abbia un solo volto, quello maschile. Ma non è così. E fino a quando non avremo il coraggio di guardare anche questa realtà, resteremo complici di un doppio standard che fa male a tutti.

Perché, in fondo, la verità è semplice: picchiare non è mai amore, in nessuna lingua e in nessun genere.

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Stefano Germano, laureato presso l'IULM, è un appassionato di TV e cultura moderna e new media è sempre alla ricerca delle storie più intriganti e delle tendenze culturali del momento.