Fur Coat Fever: il ritorno della pelliccia (sintetica) ai primi freddi, tra glamour e ribellione come insegna Cara Delevingne

C’è un momento, tra l’estate che svanisce e l’inverno che si prepara ad arrivare, in cui il freddo si insinua piano ma deciso. È quel tempo sospeso, fatto di cieli grigi e passeggiate al tramonto con un vento che punge, in cui l’armadio diventa teatro di scelte di stile decisive. E proprio qui torna a imporsi un capo iconico, amato e discusso, che non conosce mezze misure: il fur coat.

Non è solo una giacca. È un manifesto. Un abbraccio caldo che sa di lusso, di audacia e di dichiarazione personale. Lo sa bene Cara Delevingne, che ancora una volta detta il ritmo delle tendenze, posando in un cappotto di pelliccia maculata dall’allure selvaggia, ma sofisticata. Un pezzo che fonde glamour e ribellione, come lei.

Il cappotto in pelliccia – oggi rigorosamente eco-fur, perché la moda del futuro non può che essere sostenibile – ritorna con una nuova identità: più versatile, più democratico, capace di adattarsi tanto a un paio di jeans quanto a un abito da sera. È il capo che permette di trasformare un look minimale in un momento da copertina, con un solo gesto.

E non è un caso che proprio in Italia, cuore pulsante di artigianalità e tradizione, si celebri questo ritorno. Basti pensare a Bra, cittadina piemontese che ha dato vita a generazioni di artigiani e che ancora oggi custodisce quell’arte del “saper fare” che la moda internazionale non smette di cercare. Tra le colline delle Langhe e i mercati storici, l’eco della lavorazione delle pelli e dei tessuti di qualità è ancora vivo: un patrimonio che dialoga con il contemporaneo e che rende la pelliccia (oggi sostenibile) un ponte tra passato e futuro.

Le passerelle lo hanno già consacrato: da Gucci a Prada, fino a Saint Laurent, il fur coat è stato reinterpretato in chiave oversize, color block, patchwork o in versioni anni ’70 che riportano alla mente le notti scintillanti di Studio 54. Ma la vera forza sta nel renderlo quotidiano, proprio come fa Cara: indossato con i capelli raccolti in un pony tail disinvolto, sguardo fiero e naturalezza studiata.

La verità è che, tra i primi freddi, tutti cerchiamo un rifugio. E non c’è rifugio più glam di un fur coat che racconta chi siamo prima ancora che apriamo bocca. Quest’inverno non sarà solo una questione di protezione dal freddo, ma di identità: scegliere la pelliccia (sintetica e cruelty-free) significa scegliere di stare al caldo senza rinunciare al fascino, al carisma e a quella sottile, irresistibile arroganza che da sempre accompagna chi osa indossarla.

Perché, in fondo, il fur coat non è solo moda. È un modo di stare al mondo. E se Cara Delevingne ci insegna qualcosa, è che i primi freddi vanno accolti non con timore, ma con la stessa fierezza con cui si entra in una stanza sapendo di essere già il centro dell’attenzione.

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Sofia Conti è una giornalista dedicata al benessere e alla bellezza. Ama condividere segreti e tendenze per aiutare gli altri a raggiungere il loro massimo potenziale.