Fiorello e Biggio, la radio non basta più: con La Pennicanza trasformano Rai Radio2 in un grande show da prima serata

In un’epoca in cui la linea tra schermo e microfono è sempre più sottile, Fiorello e Fabrizio Biggio hanno trovato il modo di cancellarla del tutto. Con l’esordio televisivo in “visual radio” de La Pennicanza, trasmessa su Rai Radio2 e visibile sul canale 202 del digitale terrestre, i due showman hanno firmato una piccola rivoluzione culturale: la radio che diventa spettacolo, la televisione che riscopre la libertà della radio.

In smoking, tra ironia e ritmo da varietà, Fiorello e Biggio hanno portato sul piccolo schermo un’energia che ricorda i grandi show del sabato sera, ma con l’irriverenza e la spontaneità di una chiacchierata da studio radiofonico. La prima puntata è stata un susseguirsi di sorprese e ospiti d’eccezione: Gianni Morandi, Giorgia e Gabriele Muccino, tutti coinvolti nella rubrica più imprevedibile del momento — “Vip, cantanti, attori… fate la vostra promozione chiamandomi al mio numero personale!” — dove la promozione diventa pretesto per improvvisare e ridere insieme.

Morandi apre le danze con l’entusiasmo di sempre («Vorrei promuovere il Bologna, che vada in Champions!»), Giorgia ribalta il format («Non voglio promuovere il disco, ma il negozio di un’amica»), e Muccino chiude con una frase che sembra un abbraccio: «Non devo promuovere nulla, ti ho chiamato solo per sapere come stavi». È in questi scambi, così leggeri e autentici, che La Pennicanza mostra tutta la sua forza: la capacità di far sembrare ogni momento una prima volta, anche dopo decenni di televisione.

Nel cuore della puntata, Fiorello si concede anche un momento di pura emozione dedicando “Io che amo solo te” alla moglie Susanna, in un frammento di intimità che sa di verità. E tra una risata e una nota, non mancano le stoccate di satira pungente: «Sono affranto, non dormo da ieri. Beppe Convertini è stato eliminato da Ballando con le Stelle! Anche Roberto Bolle è scosso: per protesta si è coperto gli addominali!».

Con La Pennicanza, Fiorello e Biggio non hanno solo riportato la radio al centro della scena: l’hanno resa spettacolo visivo, linguaggio fluido, intrattenimento totale. In un set scintillante ma senza barriere, l’ascolto diventa visione, la risata diventa connessione.

E se qualcuno pensava che la radio fosse un mezzo del passato, la risposta è arrivata chiara e travolgente: è il futuro — basta saperla raccontare con il ritmo di due maestri dell’improvvisazione.

 

Articolo precedenteNatale in anticipo: perché addobbare l’albero prima dell’8 dicembre ci fa stare meglio (parola degli psicologi)
Articolo successivoLoredana Errore: il ritorno di una voce che emoziona nel nuovo episodio del Salotto di Domanipress
Stefano Germano, laureato presso l'IULM, è un appassionato di TV e cultura moderna e new media è sempre alla ricerca delle storie più intriganti e delle tendenze culturali del momento.