C’è sempre un punto di rottura nella vita di un’artista, quel momento in cui il bisogno di esprimersi supera ogni paura, ogni logica. Per Federica Abbate quel punto oggi si chiama “Hooligan”, il nuovo singolo fuori il 17 ottobre, che segna una tappa fondamentale del suo percorso.
Un brano che racconta un amore istintivo, senza regole né compromessi. Un amore che travolge, acceca, spinge contro i muri delle proprie insicurezze e allo stesso tempo libera. È la Federica più energica e viscerale, che si mette a nudo con parole che sembrano incendiate dal desiderio.
«Hooligan è una canzone d’amore passionale, il motore primario è il desiderio, e tra il desiderante e l’oggetto del desiderio c’è un moto continuamente discontinuo. È una sorta di rincorsa che non raggiunge mai un punto di arrivo, ma mantiene uno stato di perenne instabilità e dinamismo… È un istinto viscerale quasi simile a quello materno. È lo stesso sentimento che ho sempre provato per la musica, parte fondamentale della mia identità» — racconta l’artista.
La copertina, dominata da un blu elettrico intenso, non è una scelta casuale: evoca la forza magnetica di un’energia che esplode, l’istantanea di una Federica che non si limita più al pianoforte ma si lascia guidare dal battito istintivo della sua musica.
La fragilità come forza
Eppure, dietro alla potenza di Hooligan c’è un cuore che non ha paura di mostrarsi fragile. Lo ha raccontato lei stessa in una recente intervista al Salotto di Domanipress:
«Attraverso il dolore, attraverso le cadute. E soprattutto attraverso l’osservazione. Viviamo in un’epoca che ci chiede di essere sempre vincenti, sempre performanti. Ma io ho capito che la mia creatività nasceva proprio dal senso di inadeguatezza, dal bisogno di costruirmi un mondo alternativo in cui potermi riconoscere. Essere fragili significa avere uno spazio dentro dove qualcosa può entrare, può crescere. Significa non essere rigidi. E quando ho accettato questa parte di me, è cambiato tutto. Scrivere è diventato non solo un mestiere, ma una forma di guarigione».
Guarda l’intervista completa su DomaniPress
Una penna che ha cambiato la musica italiana
Milano è la città che l’ha vista nascere e crescere, ma è la musica che le ha dato un’identità internazionale. Federica Abbate è oggi una delle penne più influenti del panorama musicale: autrice di brani che hanno scalato le classifiche e sono diventati inni generazionali.
Ha scritto successi per Elodie, Emma, Fedez, Laura Pausini, Geolier, Irama, Rocco Hunt, Massimo Pericolo, fino a firmare il tormentone Roma-Bangkok di Baby K e Giusy Ferreri, certificato Diamante. Ha collaborato con artisti come Tedua, Shiva, Dani Faiv, ha firmato brani che hanno illuminato il palco del Festival di Sanremo – da Due di Elodie a Supereroi di Mr. Rain, passando per Un bel viaggio degli Articolo 31.
Nel 2024 ha ricevuto ai Billboard Women in Music il premio come Songwriter of the Year, consacrando definitivamente il suo talento oltre i confini italiani.
Eppure, parallelamente al successo come autrice, Abbate ha scelto di mettersi in gioco in prima persona. Con Tilt, nel 2024, ha mostrato la sua voce, esibendosi al Concertone del Primo Maggio a Roma e nei principali festival estivi. Ora, con Hooligan, Federica compie un salto ulteriore: non più solo riflessione, ma energia pura, coraggio, istinto.





