Paolo Benvegnù, cantautore e chitarrista tra i più amati del panorama musicale italiano, è morto improvvisamente all’età di 59 anni. Nato a Milano il 14 febbraio 1965, ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica d’autore con il suo stile inconfondibile e la sua poetica profonda.
Benvegnù ha iniziato la sua carriera negli anni ’90 come fondatore e frontman degli Scisma, band di rock alternativo che ha pubblicato dischi fondamentali come “Rosemary Plexiglas” e “Armstrong”. Con gli Scisma ha contribuito a ridefinire il linguaggio musicale dell’epoca, affermandosi come una delle voci più innovative della scena italiana.
Dopo lo scioglimento del gruppo nel 2000, Paolo ha intrapreso una brillante carriera solista. Il suo primo album da solista, “Piccoli Fragilissimi Film”, pubblicato nel 2004, è stato recentemente celebrato con una speciale edizione “reloaded” per il ventesimo anniversario, confermando l’attualità e la profondità della sua musica.
Il 2024 è stato un anno di grande riconoscimento per Benvegnù, che ha ricevuto la Targa Tenco per il Miglior Album in assoluto con “È inutile parlare d’amore”. Questo lavoro, caratterizzato da testi emozionanti e arrangiamenti raffinati, ha ulteriormente consolidato il suo ruolo di punto di riferimento per la canzone d’autore.
La sua improvvisa scomparsa lascia un vuoto incolmabile nel mondo della musica italiana. Artisti, fan e colleghi piangono la perdita di un talento unico, capace di trasformare emozioni complesse in opere d’arte memorabili.
Benvegnù non era solo un musicista, ma un poeta in grado di dare voce ai sentimenti più intimi e universali. La sua eredità continuerà a ispirare le future generazioni di artisti.