Nel 2025 la moda è diventata un loop emotivo, una macchina del tempo a portata di guardaroba e playlist. Ma tra pantaloni cargo rivisitati e gloss labbra effetto vinile, c’è un dettaglio che non ti aspetti a rubare la scena fashion e riportarti nei corridoi del liceo anni ’90: le cuffie con il filo.
Sì, proprio quelle. Le vecchie, amate-odiate auricolari bianco sporco che si annodavano sempre nella tasca del giubbotto. Quelle che ti facevano ascoltare No Scrubs delle TLC mentre aspettavi l’autobus, o Wonderwall degli Oasis mentre fissavi il soffitto della tua cameretta. E ora sono tornate. E lo hanno fatto con la sfrontatezza cool dei revival più autentici, senza chiedere permesso.
Il ritorno dell’anti-bluetooth
A rilanciarle non è stata Apple, ma la Generazione Z. Su TikTok e Instagram, le cuffie con il filo sono ormai parte di uno styling ben studiato, quasi una dichiarazione d’intenti. Meno tecnologia, più estetica. Come la fotocamera digitale compatta e i jeans a vita bassa, anche le cuffie wired rappresentano un gesto contro l’omologazione minimal del presente.
Bella Hadid le sfoggia mentre beve un caffè freddo in bicicletta a New York. Lily-Rose Depp le fa penzolare in mezzo ai suoi maglioncini old Céline. E su Tumblr – risorto come spazio nostalgico e poetico – ci sono moodboard interi dedicati al “wired aesthetic”: calze a rete, eyeliner sbavato e cuffiette come accessorio identitario.
Il suono dell’autenticità
Il filo, in fondo, è imperfezione. È ingombro. È qualcosa che ti costringe a stare connesso fisicamente a quello che stai ascoltando. E in un’epoca che idolatra il multitasking e la performance, le cuffie con il filo ti riportano al qui e ora. Non puoi perderti nei meandri delle notifiche se il jack è piantato nell’iPod del 2007 (che, tra l’altro, sta tornando anch’esso nelle borse delle it-girls).
Ma non è solo estetica o ribellione: per molti audiofili, il suono analogico delle cuffie wired è ancora il migliore. Più caldo, più corposo. Meno lag, zero batteria. Un ritorno al contatto vero, anche nella musica.
Minimalismo? No, romanticismo glitch
Il revival delle cuffie col filo non è minimal, è malinconico. È una poesia glitch in cui il passato torna sotto forma di filo arrotolato. È un modo per dire: “io c’ero”, oppure “vorrei esserci stata”. E in un’epoca in cui tutto deve essere smart, veloce, invisibile, c’è qualcosa di estremamente romantico nell’indossare il contrario.
Quindi, se stai cercando il prossimo trend che ti farà sembrare fuori moda nel modo più chic possibile, sappi che è già nella tua vecchia scatola dei cavi. Basta solo districarlo.