Al Palazzo dello Sport di Roma, durante la prima delle due date del suo tour da solista, Damiano David ha trasformato un concerto in un momento di memoria collettiva. Sul palco, prima di eseguire una toccante cover di “Le tasche piene di sassi” di Jovanotti, il frontman dei Måneskin si è fermato per parlare al pubblico, regalando una riflessione che ha lasciato tutti senza fiato.
“Le parole non si vedono, non si toccano, eppure sanno lasciare lividi profondi. A volte basta una frase detta con leggerezza per incrinare qualcosa dentro, per spegnere una luce che sembrava destinata a brillare per sempre” – ha dichiarato con voce commossa, sottolineando come il dolore causato dalle parole possa restare nascosto, invisibile ma devastante.
Poi la dedica più intensa, rivolta a Paolo Mendico, il ragazzo di Santi Cosma e Damiano (Latina) recentemente scomparso, vittima di episodi di bullismo:
“Questa sera non avrò un ospite sul palco, ma mai come in questo caso lo avrei voluto portare qui accanto a me e tenergli la mano. Scusaci veramente tanto Paolo. Questa è per te”.
Il pubblico si è alzato in piedi in un applauso lungo e silenzioso, trasformando la sala in un unico abbraccio. E tra le prime file, a sorpresa, erano presenti anche Victoria, Thomas ed Ethan, gli altri membri dei Måneskin, scesi in platea per sostenere Damiano in un passaggio così delicato.
Un momento che va oltre la musica, diventando un invito alla riflessione: perché le parole possono ferire, ma possono anche curare. E ieri sera, a Roma, Damiano ha scelto di usarle come carezza.




