Cosa dice di te un pacco Vinted? Molto più di quanto immagini. La psicologia (e Facebook) hanno già capito tutto”

Hai venduto quella borsa che non mettevi da tre anni, hai incassato i tuoi 15 euro con orgoglio e adesso arriva il momento decisivo: impacchettare. Carta, nastro adesivo, magari un biglietto? O direttamente una busta qualunque, lanciata in fretta nella buca delle lettere? Stop. Fermati un secondo. Perché quello che stai spedendo parla di te. E, spoiler: parla ad alta voce.

Secondo la psicoterapeuta Giulia M., esperta in dinamiche relazionali e comportamento digitale, “il modo in cui confezioniamo un pacco racconta molto più del nostro gusto estetico. Parla della cura che mettiamo nelle relazioni, anche se effimere, anche se anonime. È come se dicessimo: ‘ti vedo, anche se non ti conosco’.”

In un’epoca in cui siamo tutti esposti ma sempre più invisibili, anche un semplice fiocco o un pezzo di scotch colorato diventano un messaggio d’amore postmoderno.

E non siamo solo noi a dirlo. Su Facebook, la pagina “Vinted: i pacchi più brutti e più belli” è diventata una specie di termometro emotivo dell’Italia che compra e vende usato. Tra post ironici e piccoli capolavori creativi, si alternano pacchi che sembrano usciti dal laboratorio di Babbo Natale ad altri che sembrano lanciati fuori da un furgone in corsa. E la domanda che si legge tra le righe è sempre la stessa: quanta cura mettiamo nelle cose che lasciamo andare?

La risposta? Dipende da chi siamo.

Perché un pacco può raccontare se siamo romantici o pratici, ironici o distratti, se ci interessa l’effetto che facciamo sugli altri o se pensiamo solo al “via, venduto e basta”.
Eppure, anche chi parte cinico finisce spesso risucchiato nel vortice: una scatola profumata, un bigliettino scritto a mano, un adesivo tenero possono strappare un sorriso anche alla più incallita delle minimaliste.
“Ricevere qualcosa di bello — continua la dottoressa — ci fa sentire visti, coccolati, valorizzati. Anche se si tratta di una maglietta da 3 euro.”

Insomma, su Vinted non si vende solo ciò che non ci serve più. Si racconta un pezzetto della propria identità.
Ed è proprio questa la magia: nel gesto più semplice, apparentemente banale, si nasconde una forma di comunicazione potentissima.

E allora, incartiamo con stile. Per noi, per loro. Perché se è vero che l’abito non fa il monaco, il pacco fa sicuramente la differenza.
E magari, con un po’ di fortuna, finisce pure tra i più belli della settimana.
Su Facebook, certo. Ma anche nel cuore di chi lo riceve.

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