Un sorriso, una battuta ironica, un’eleganza senza tempo. Eleonora Giorgi ci ha lasciati, portandosi via quell’aura di leggerezza e profondità che l’ha sempre contraddistinta. Se ne è andata a 71 anni, dopo aver combattuto con un’inaspettata forza contro un tumore al pancreas, diagnosticato poco più di un anno fa.
Non si è mai nascosta, neanche di fronte alla malattia. Ha scelto di raccontarsi, di condividere paure e speranze con il pubblico che l’ha amata sin dai suoi esordi negli anni Settanta. «Ogni giorno è un regalo», diceva. E in questa frase c’era tutta lei: la donna che ha attraversato il cinema italiano con una bellezza disarmante e un talento che le ha permesso di spaziare tra ruoli brillanti e drammatici.
La sua eredità
Il suo nome resta legato a pellicole iconiche come Borotalco, accanto a Carlo Verdone, e Mia moglie è una strega, dove faceva sognare con la sua ironia sofisticata. Ha lavorato con i grandi registi della commedia all’italiana, lasciando un segno indelebile. Ma Eleonora era molto più di un’attrice: era una donna che ha vissuto senza filtri, tra successi, amori intensi e momenti difficili.
Il matrimonio con Angelo Rizzoli, la maternità con il figlio Andrea, l’amore con Massimo Ciavarro, da cui è nato Paolo. Relazioni che l’hanno segnata, trasformata, ma mai definita. Perché Eleonora era un’eterna esploratrice della vita, sempre pronta a rimettersi in gioco.
Un addio che è una lezione di vita
Negli ultimi mesi, con una forza quasi surreale, ha continuato a parlare della sua battaglia, senza retorica, senza drammi, con quella leggerezza che non è superficialità, ma una forma altissima di intelligenza.
Ci lascia un testamento di straordinaria umanità: vivere fino in fondo, senza rimpianti, con il coraggio di raccontarsi sempre, anche nelle difficoltà. Un ultimo, grande atto di amore per la vita.