Il falso mito dei parabeni: perché evitarli in creme e shampoo è (quasi sempre) inutile
Parola d’ordine: clean beauty. Ma siamo davvero sicuri che sia sinonimo di verità scientifica?
C’era una volta un piccolo ingrediente, silenzioso e invisibile, che ha reso sicure milioni di creme, shampoo e lozioni. Si chiamava parabene. E poi, un giorno, fu cancellato dal regno del beauty, additato come il grande colpevole. Da allora, scaffali interi si sono riempiti di etichette gridate a caratteri cubitali: “senza parabeni”. E noi, fedeli consumatori, abbiamo creduto di fare la scelta migliore. Più naturale. Più sana. Più green.
Ma la verità, come spesso accade nel mondo della cosmesi, è molto meno patinata di quanto sembri.
Chi ha paura dei parabeni?
I parabeni sono conservanti utilizzati da decenni nell’industria cosmetica per impedire la proliferazione di batteri e muffe nei prodotti a base acquosa. Ne bastano piccolissime quantità per garantire sicurezza e durata nel tempo. Eppure, a partire dai primi anni Duemila, complice uno studio discutibile che ne ipotizzava un ruolo nei tumori al seno (studio mai confermato), l’allarme si è diffuso con la velocità di una trend su TikTok.
Brand e influencer hanno colto la palla al balzo. Eliminare i parabeni non era solo una scelta formulativa, ma un’occasione di marketing perfetta: “senza” vende più di “con”, soprattutto quando si tratta di sostanze difficili da pronunciare.
Ma cosa dice davvero la scienza?
Gli enti regolatori — dall’FDA negli Stati Uniti all’EFSA in Europa — continuano a ribadire che i parabeni utilizzati nei cosmetici sono sicuri, nei limiti consentiti. E non solo: sono tra i conservanti più testati, più efficaci e meno allergizzanti in commercio. Evitarli a priori, quindi, non ci rende più protetti. Al contrario: può esporci a prodotti meno stabili e con conservanti alternativi potenzialmente più irritanti.
La finta purezza del “senza”
Nella narrazione dorata del beauty pulito, tutto ciò che è naturale è buono, e tutto ciò che è chimico è cattivo. Ma questa è una semplificazione tossica, che confonde il consumatore e distorce il concetto di sicurezza. Il veleno della cicuta è naturale, la vitamina C sintetica è chimica: eppure una cura, l’altra uccide.
“Senza parabeni” è diventato il nuovo “zero zuccheri”: una promessa che strizza l’occhio a chi ha paura, non a chi è informato.
Morale della favola?
La prossima volta che stringi tra le mani il tuo shampoo bio dall’estetica scandinava o la crema viso made in Provence, non lasciarti sedurre solo dal packaging minimalista o dalla scritta rassicurante sulla confezione. I parabeni non sono i cattivi delle fiabe. Sono i bodyguard silenziosi di molte formule che ci proteggono ogni giorno.
E forse, come tutte le buone guardie del corpo, meritano almeno una chance di spiegarsi.