C’è un diamante blu in mostra ad Abu Dhabi che vale quanto una squadra di Serie A. Si chiama Mediterranean Blue, pesa 10,03 carati, è tagliato a cuscino, ha un colore così profondo che potresti perderti dentro. Prezzo? 100 milioni di dollari. Ufficialmente, non è in vendita. Ma chi lo espone — la Bassam Freiha Art Foundation — sa benissimo cosa sta facendo: sta creando hype, testando il mercato, facendo salire la febbre.
La pietra viene da un grezzo da 31,93 carati, è accompagnata da due certificati GIA e da una monografia che la definisce “una delle più rare sensazioni di colore osservate in un diamante”. Il suo blu non è solo estetica: è scienza. Dentro c’è boro, un elemento che gli regala quella tinta ultraterrena e, bonus, lo rende conduttore elettrico. Sì, questo diamante può trasmettere corrente. Letteralmente.
Ma il punto non è venderlo. Non subito. Nel mondo dell’alta gioielleria, tutto è psicologia: si espone prima di proporre, si mostra per far salire la tensione. Il prezzo? Non lo dicono, ovvio. Perché chi deve sapere, sa. E chi chiede, probabilmente non può permetterselo. È la versione luxury del “se lo devi domandare, non è roba tua”.
Mediterranean Blue è l’oggetto perfetto per il nostro tempo: opaco, inaccessibile, ipnotico. Serve a dire chi può entrare e chi no. E mentre tu guardi le foto sul telefono, c’è qualcuno, in un attico a Dubai, che sta già pensando se abbinarlo a un orologio da 7 milioni o a un jet personale.