Sette anni dopo quel primo “Notti Brave” che l’ha consacrato come uno degli autori più brillanti della nuova scena italiana, Carl Brave torna con un album che è un viaggio, un memoir in musica, una lettera d’amore – e disincanto – alla sua Roma. Si intitola “Notti Brave Amarcord” ed è disponibile da venerdì 25 aprile su tutte le piattaforme per Warner Music Italy.
Il titolo è già una dichiarazione d’intenti: “Amarcord”, ricordo, nostalgia, pellicole in bianco e nero sfuocate dalle emozioni. E infatti questo nuovo lavoro è un ritorno alle radici, ma con lo sguardo di chi è cambiato. Più maturo, più consapevole, e forse anche più vulnerabile.
Carl Brave – al secolo Carlo Luigi Coraggio – si mette a nudo con tredici tracce che alternano rime taglienti a melodie crepuscolari, beat elettronici e testi che sanno di negroni annacquati e pensieri di notte. È un disco sperimentale, coraggioso, che non ha paura di lasciare spazio al silenzio tra una parola e l’altra. Perché è lì che si annidano le verità più potenti.
Tra i brani, spiccano “Morto a galla”, singolo apripista che racconta una Roma stanca ma ancora viva, e “Bar S. Calisto”, inno urbano sospeso tra cinismo e romanticismo. Ogni titolo è una tappa della sua mappa emotiva, una fotografia a pellicola tra Trastevere, isole interiori, paure mai del tutto domate e ragnatele di relazioni finite.
“Notti Brave Amarcord” è anche l’occasione per un nuovo tour, il “Notti Brave Amarcord Tour 2025”, che da ottobre porterà Carl Brave nei club di tutta Italia, da Napoli a Milano, passando per Firenze e Roma, dove tutto è iniziato e dove, in fondo, tutto continua.
Con alle spalle 40 Dischi di Platino e 16 Oro, Carl Brave si conferma un fuoriclasse, capace di reinventarsi senza mai tradire la propria cifra stilistica: quel mix irripetibile di urban, cantautorato e pop che ha trasformato la malinconia in hit e il quotidiano in poesia.
“Notti Brave Amarcord” non è solo un album. È un promemoria: ricorda da dove vieni, per capire dove andare. E magari, nel frattempo, ballaci sopra. Non ci resta che attendere.